Ragazzo 33enne ritrovato morto in cella, spunta una testimonianza: “Chiedeva aiuto”

Un testimone che si trovava in sala d’attesa racconta di aver sentito le urla del ragazzo ritrovato morto in cella ad Albenga (Savona).

33enne muore in cella
Cella (Getty Images)

Poche ore dopo essere stato prelevato dalle forze dell’ordine, Emanuel Scalabrin, agricoltore di 33 anni, padre di un bambino di 9, è stato ritrovato privo di vita nella cella di sicurezza della caserma di Albenga, in provincia di Savona. Ma c’è una testimonianza a gettare delle ombre in questa triste e controversa vicenda, sulla quale si indaga per omicidio colposo in attesa dell’autopsia.

Il testimone P.P., secondo quanto riporta Fanpage, sarebbe stato spostato dalla cella in cui si trovava e accompagnato in una sala d’attesa pensando volessero rilasciarlo, ed è qui che avrebbe sentito le imploranti urla d’aiuto della vittima provenire dalla cella riscontrando la totale indifferenza da parte dei carabinieri da cui era accompagnato.

Ad avvalorare le parole del testimone su quanto accaduto ad Emanuel, vi sarebbe la misteriosa scomparsa dell’hard disk con i video della sorveglianza; infatti si sarebbe riscontrato un vuoto temporale di tre ore dal momento in cui è stata stimata la morte della vittima, che risalirebbe alle 8, e il ritrovamento del corpo.

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Albenga, ragazzo morto in cella: le parole della compagna

Medico
Medico (Getty Images)

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Giulia, compagna di Emanuel, che nel fare luce sulla vicenda è assistita da Gabriella Branca, avvocato della Comunità di San Benedetto Del Ponte, racconta gli ultimi istanti trascorsi nella loro casa di Ceriale mentre la vittima veniva prelevata dalle forze dell’ordine.

Emanuel, riporta Fanpage, era uscito di casa per verificare un guasto elettrico quando trovandosi davanti a dei militari in borghese sarebbe stato investito dall’irruzione e spinto dentro l’abitazione. Sempre secondo la testimonianza, sarebbe stato nuovamente spintonato sul letto dove si sarebbe consumata un’aggressione con una successioni di colpi su svariate parti del corpo, durante la quale avrebbe chiesto ai carabinieri di cessare il pestaggio lamentando difficoltà respiratorie.

Raggiunta la cella di sicurezza della caserma dei carabinieri di Albenga, avrebbe lamentato malessere e sarebbe stato visitato dalla guardia medica. Quest’ultima avrebbe riscontato pressione alta e tachicardia, chiedendo il trasferimento al Pronto Soccorso di Pietra per un’analisi clinica più specifica.

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Carcere
Carcere (Getty Images)

Sembrerebbero non esserci stati ulteriori accertamenti da parte dell’ospedale, che dopo una breve visita, lo avrebbe lasciato tornare in cella, dove è stato ritrovato senza vita.

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