Eugenio Picchiani: sbarca il suo nuovo videoclip “Cappellaio Matto”

Intervista esclusiva a Eugenio Picchiani: il cantante attraverso la sua musica affronta argomenti che sono ancora dei tabù della società

eugenio picchiani
(Ufficio stampa)

Eugenio Picchiani è un cantautore assisano, che fin da piccolo aveva un unico sogno: cantare. Così si dedica alla recitazione, al canto e alla danza per poi successivamente impegnarsi nella musica. Oggi quello è il suo mondo e i temi affrontati nelle sua canzoni sono argomenti importanti, spesso ancora tabù della nostra società.

Cappellaio matto è il suo nuovo videoclip. Il brano, scritto e interpretato dall’artista ed arrangiato dal maestro Sergio Lepidio, nasce a sostegno delle donne vittime di violenza di genere ed è ispirato al cortometraggio My Dolly di Fabio Schifino da cui sono state tratte alcune immagini ed anche il videoclip è da lui diretto.

Curiosi abbiamo fatto delle domande al cantautore che ci ha raccontato le sue esperienze e il suo impegno nel mondo della musica.

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Come e quando è nata la passione per la musica?

Credo sia una passione innata, creare melodie è stato uno dei miei giochi preferiti fin da bambino.

Qual è stata la prima esperienza significativa da cui tutto ebbe inizio?

La conferma che la musica sarebbe stata la mia strada è arrivata da un incontro artistico  con il maestro Bruno Zambrini. Lui mi incoraggiò a scrivere e dopo i primi brani non ho più smesso crescendo man mano con la creatività e le melodie.

Premiato nell’ultima edizione di Sanremo nella sezione “Rivelazioni”, cosa ci racconti di quella esperienza?

Una esperienza bellissima, inaspettata, una sorpresa ritrovarmi nel Tempio della Musica dove ero già stato  ma esserci nuovamente, dopo anni, per ricevere un riconoscimento cosi importante  è stata una soddisfazione che non dimenticherò mai .

 In quell’episodio ti sei esibito con il brano Eclissi, qual è il messaggio della canzone?

Eclissi è il brano premiato da Francesca Piggianelli al ROMA VIDEOCLIP nella Sala Fellini di Cinecittà lo scorso anno .Un brano che è ispirato al cortometraggio omonimo Eclissi  di Valerio Carta e che mi ha regalato tantissime emozioni. Eclissi è un omaggio al cinema e all’importanza del ricordo, di ciò che resta nella memoria collettiva di un sogno di celluloide. Nel videoclip ho avuto il privilegio di inserire immagini tratte dal cortometraggio con la straordinaria partecipazione di Sandra Milo e una giovanissima Iole Mazzone.

Passiamo ad oggi, è stato un anno delicato e complicato per tutti, come hai vissuto a livello lavorativo l’emergenza Covid?

Dopo un lungo ed iniziale momento di confusione, ho dovuto interrompere le registrazioni in studio ed ogni tipo di progetto di uscita dell’album. Tutti siamo rimasti sospesi nel tempo e nell’anima e anche io inaspettatamente mi sono chiuso nel  continuo bisogno di interrogarmi e di capire cosa stesse succedendo. E’ passato un anno, tra alti e bassi sempre in emergenza, la situazione ancora non migliora ed anche da un punto di vista economico si è generata una fortissima crisi. Pochi gli aiuti, nessuno per i lavoratori dello spettacolo ritenuta una categoria non riconosciuta come necessaria. Mi piacerebbe che questi aiuti arrivassero per tutti, senza disparità, sostenendo le famiglie e riconoscendo l’arte in ogni sua forma, una disciplina essenziale della nostra formazione emotiva e civile.

Cappellaio matto, nuovo videoclip appena uscito. Come nasce l’idea di questo brano?

Cappellaio matto è il brano della rinascita. Ancora una volta il cinema dopo Eclissi  mi ha dato l’ispirazione con il cortometraggio My Dolly, del regista Fabio Schifino che tratta il tema della violenza di genere. E ’la storia di Emma, interpretata dalla piccola Giulia Roberto, una bambina che assiste alle continue violenze inflitte dal padre nei confronti della madre interpretata da Antonella Ponziani e che trova rifugio nella fantasia come difesa. Nella sua immaginazione si farà strada il Cappellaio Matto, interpretato da Pierangelo Siri Pozzato,  che le infonderà coraggio curando il suo dolore e quello di sua madre.

Cappellaio matto, come nasce questo personaggio?

Il “mio” cappellaio  nasce  come un personaggio benevolo  della fantasia che indica la strada per farci scorgere  gli avvenimenti della nostra vita anche da un punto di vista diverso ,da cui si può attingere forza e motivazione, per uscire dal silenzio e ritrovarsi un dottore dell’anima, nella sua leggerezza, nei suoi colori nella generosità dei sentimenti.

Perché come fonte d’ispirazione hai scelto proprio il cortometraggio My dolly di Fabio Schifino?

Spesso resto colpito e mi ispiro a fatti di vita quotidiani e contesti sociali e My Dolly tratta un tema doloroso che non riusciamo ad estirpare ,quello della violenza in famiglia soprattutto nei confronti delle donne vittime di femminicidio. Quando sono venuto a conoscenza del tema  del cortometraggio, l’ispirazione è stata immediata  e motivata e questo è stato un segno per  trattare questo tema in un modo incisivo e delicato seguendo nell’immaginario il racconto di  Fabio Schifino e le sue immagini. Spero di esserci riuscito.

Progetti futuri?

In aprile ci sarà l’uscita del mio nuovo album “Anima”. E’ un momento importante che attendo con trepidazione. E poi ad emergenza rientrata spero di tornare ad esibirmi dal vivo.

Come descriveresti la musica con tre aggettivi?

Leggera, travolgente ,divina.

BEATRICE MANOCCHIO

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