Ecologia cognitiva, gli studiosi si concentrano sul binomio uomo-ambiente

A causa della pandemia da Covid-19 gli studiosi hanno deciso di analizzare il comportamento degli uomini in relazione al cambiamento dell’ambiente: si chiama ecologia cognitiva.

Ecologia cognitiva binomio uomo ambiente
(Pexels – Pixabay)

Come accaduto nel 1918, quando l’Europa venne stravolta dall’influenza spagnola, anche oggi a causa del Covid-19 numerosi studiosi hanno voluto porre sotto la luce dei riflettori il comportamento dell’uomo in relazione al cambiamento ambientale. Una sorta di branca, l’ecologia cognitiva la quale ha quale scopo quello di studiare tutte le reazioni uomo-ambiente e l’impatto che esse hanno sulla psiche.

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Ecologia cognitiva, gli studiosi si concentrano sul binomio uomo-ambiente

Foresta
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Che le attività antropogeniche rivestano un ruolo primario nel cambiamento climatico non è in discussione. La comunità scientifica sarebbe concorde nel ritenere che non basterebbe il mero utilizzo di veicoli sostenibili o l’acquisto di cibi biologici, se queste “buone azioni” non sono corredate da una riduzione di altri consumi. Il problema principale sarebbe, infatti, che nella popolazione mondiale si riscontrerebbe una sorta di incapacità a livello cognitivo di comprendere la reale portata del climate change e quanto lei stessa sia determinante.

A ciò si aggiunge un fattore di considerevole portata, l’attuale crisi pandemica da Covid-19 che ha spinto gli studiosi a tornare su un argomento già emerso nel 1918 quando l’Europa venne flagellata dall’influenza spagnola. Si tratta dell’impatto psicologico che questo quadro sta avendo sulla mente delle persone e su come esse riversino i loro stati sull’ambiente. Lo scorso anno il professor Bavel, riporta Globe News Wire, avrebbe studiato l’effetto della pandemia sull’uomo, in particolare su quelle che sarebbero state le sue reazioni ed i suoi comportamenti.

Una ricerca, come tante altre portate avanti sul tema, che avrebbero mostrato una sorta di inconsapevolezza e non curanza di fondo. Quasi a sottolineare come sì sia sentita la problematica del cambiamento climatico, ma che al contempo pare non incontri alcun tipo di pragmatismo da parte dei cittadini. Questi ultimi, soprattutto nei confronti dell’ambiente sarebbero attenti, ma non troppo. Si concentrerebbero, infatti, soltanto a limitare la minaccia ma non a porre in essere azioni concrete.

Come anticipato l’ecologia cognitiva valuta le interazioni tra organismo-ambiente ed i risultati che tale correlazione ha sulla funzione cognitiva. Nell’ambito di tali studi la psiche umana è vista in maniera simile a quella che viene identificata come “prospettiva enactivista sull’elaborazione cognitiva”.

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Riscaldamento globale ruolo foreste
(Getty Images)

L’enattivismo ritiene che la cognizione non sia una rappresentazione interna ed intrinseca, bensì la messa in atto di un sistema creato dalle varie tipologie di azioni che un essere vivente compie nel proprio spazio vitale.

M.S.

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