Depressione ed assegno di invalidità: come richiederlo

La depressione può dare diritto al riconoscimento di un assegno di invalidità? Cosa dice la legge sul punto e qual è l’iter da seguire.

Depressione assegno invalidità
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Secondo i dati sino ad ora raccolti dalle organizzazioni che operano nell’ambito sanitario, i soggetti affetti da depressione sul Pianeta sarebbero oltre 320 milioni. Solo in Italia, si parta di oltre 3 milioni di soggetti colpiti da tale disturbo. A rendere il quadro ancor più preoccupante è che la metà di essi sarebbe vittima della forma più grave.

La depressione, purtroppo, inficia ogni aspetto della vita di chi ne viene colpito precludendogli un normale svolgimento della propria quotidianità. Malessere, insofferenza, rendono quasi impossibile condurre una serena esistenza. Per tale ragione ci si chiede se la depressione possa essere riconosciuta come una patologia invalidante a tal punto da consentire l’erogazione di un’indennità.

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Depressione ed assegno di invalidità: cosa dice la legge

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(Steve Buissinne_ Pixabay)

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La depressione è una patologia che agisce sull’umore aggredendo il comparto psichico di un soggetto. Spesso capita che chi ne è affetto non trovi alcun stimolo e che veda la sua autostima a livelli inferiori allo zero. Nella maggior parte dei casi porta anche ad una perdita di interesse nei confronti di tutte quelle attività che invece di norma sono ricche di stimoli.

Secondo recenti studi, la depressione colpirebbe indiscriminatamente non essendovi fasce di popolazione specifica, né per età, né per estrazione sociale, né tantomeno per sesso.

La domanda è, dunque, considerata la sua diffusa presenza ed i tragici riverberi sull’esistenza di chi ni è affetto, se dia diritto al riconoscimento dell’invalidità.

Sul punto, la legge è chiara. All’interno delle tabelle ministeriali si legge espressamente come la depressione di diritto ad un’indennità in quanto limiterebbe in maniera considerevole la vita.

In base alla sua gravità viene attribuito un punteggio: nella sua manifestazione più grave si parla di una percentuale che varia tra il 70% e l’80%. Quelle medio lievi invece in misura non superiore al 50%.

Il soggetto colpito da tale disturbo è evidente, infatti, che avrà difficoltà relazionali e lavorative per tale ragione, qualora volesse ottenere il riconoscimento economico che ritiene gli spetti dovrà seguire l’iter che segue.

L’iter da seguire

In primo luogo è necessario contattare il proprio medico di base e spiegargli la problematica. Il dottore, una volta proceduto ad effettuare tutti gli accertamenti, in caso dovesse riscontrare la patologia rilascerà un certificato medico che lo attesta.

Ottenuto il documento, quest’ultimo dovrà essere trasmesso all’INPS in via telematica, ossia accedendo nella propria area personale. Chiunque volesse può rivolgersi a patronati o similari.

Una vota ricevuto il certificato, l’INPS convocherà il richiedente per poterlo sottoporre a visita. All’esito dell’incontro, qualora anche l’Ente in persona di una Commissione Medica dovesse riscontrare la sussistenza di tale patologia, valuterà in che misura nel caso specifico questa incide sulla vita del soggetto.

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(Getty Images)

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In tal modo in sede di valutazione renderà nota la percentuale di invalidità in base alla quale verrà disposto l’assegno di invalidità.

Il presente articolo ha mero scopo narrativo. Si consiglia di rivolgersi a soggetti specializzati per comprendere maggiori dettagli. 

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