Oggi è un altro giorno, i Cugini di Campagna e quel “diverbio” con Lady Gaga

Sono uno dei gruppi leggendari della musica italiana, i Cugini di Campagna hanno il loro quartier generale a Fiano Romano. Anima mia è la canzone simbolo degli anni ’70 ed è anche il loro cavallo di battaglia, canzone che è stata interpretata in inglese, francese, spagnolo e c’è anche una versione svedese. Anche gli Abba hanno cantato in svedese Anima Mia.

A Oggi è un altro Giorno, il salotto pomeridiano di Serena Bortone, è ospite Ivan Michetti, uno dei componenti della leggendaria band italiana anni ’70: i Cugini di Campagna. Insieme con la bravissima giornalista Rai, il cantante ha raccontato tante esperienze professionali e personali.

Questi eccentrici artisti hanno 74 anni e hanno dichiarato di aver seguito il festival di Sanremo e di aver amato la canzone vincitrice della band Maneskin tanto da realizzarne una versione speciale.

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“Lady Gaga l’abbiamo dovuta bloccare sui social”

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Sempre divertentissimi i Cugini di Campagna, un gruppo musicale attore principale della storia della musica leggera italiana. Qualche anno fa i simpaticissimi musicisti hanno scritto un’ironica lettera alla regina del pop internazionale: Lady Gaga.

Dear Lady Gaga – hanno scritto sulla loro pagina Facebook – tutti conoscono la tua bravura ma ti preghiamo di non copiarci l’outfit“. Chiaramente è solo ironia ma la conduttrice Serena Bortone ha chiesto ai musicisti in collegamento cosa avesse risposto Lady Gaga e loro hanno risposto: “A Lady Gaga l’abbiamo bloccata sui social“.

 

L’intervista è proseguita con momenti di emozione e anche di ilarità conditi dai racconti divertentissimi di Ivan Michetti. “Quando ero ragazzino – racconta – vivevo nel centro storico di Roma e per rimorchiare le turiste americane avevamo una frase standard: do you know fontana di Trevi’s story? Se quelle ci rispondevano ‘no’ eravamo nei guai ma almeno avevamo un gancio e ce’ potevamo provà“.

I tratti distintivi dei Cugini di Campagna, oltre all’abbigliamento anni ’70, sono le scarpe. “Le zeppe sono nate perché mio fratello – dice Ivan Michetti – che è un po’ più bello di me era un po’ più basso allora ci siamo inventati questa cosa delle zeppe per essere tutti e quattro della stessa altezza. E così abbiamo inventato questo elemento distintivo. La cosa carina è che nel 1972 siamo andati alla ricerca di un calzolaio che potesse realizzarci questo segno distintivo“.

Poi Ivan Michetti continua il suo racconto con il piccolo segreto di Little Tony che usava i tacchi fuori e i tacchi dentro le scarpe guadagnando così 15 cm. “Quando notai questa cosa e glielo dissi lui mi diede l’indirizzo del suo calzolaio che si trovava a piazza Bologna a Roma“.

Ivan Michetti è uno dei due gemelli che fanno parte del gruppo musicale anni 70 più famoso di tutti i tempi. “Tra i due gemelli – dice – c’è sempre quello più bravo e quello un po’ più monello. Io per esempio rubavo le monetine della fontana di Trevi con il filo di nylon che attaccavo a una calamita e così ripulivo la vasca. Questo finché non mi beccò mio padre che mi prese e mi portò nel coro della Cappella Sistina. Con l’orecchio ero portato ma mai avrei immaginato di iniziare a cantare”.

A proposito degli artisti che usano costumi particolari Ivan Michetti ha detto: “Noi siamo sempre stati coerenti, Renato Zero è sempre lui. Noi insieme a Loredana Bertè, Mimì, Renato, eravamo tutti al Piper e tutti abbiamo avuto successo, tutti ce l’hanno fatta“.

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Infine il cantante dei Cugini di Campagna ha raccontato il suo calvario con la malattia, un ictus cerebrale, che è arrivata all’improvviso segnandolo profondamente.

Sono stato miracolato – dice – io sono fedele alla Madonna del Pozzo, perché sono guarito dopo un ictus celebrale molto grave, avevo il corpo per metà paralizzato e sono andato in coma. Mentre dormivo ero con la Madonna, lei mi sorrideva e io avevo 9 anni. Le chiedevo di farmi andare a Sanremo. Lei piano piano si allontanava e mentre scompariva mi ha detto di ricordarmi della parabola del figliol prodigo. Poi mi sono svegliato e sono stata cinque mesi a letto a cercare di capire cosa volesse dirmi finché un giorno non ho ricevuto una telefonata da parte di una mia amica che mi diceva che uno dei miei compagni di gruppo voleva parlarmi. Siamo andati a pranzo insieme e lui mi ha chiesto scusa. Mi hanno guarito i dottori ma loro sono stati guidati dalla Madonna“.

 

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