“Oggi è un altro giorno”, Morgan è affranto: “Mi mancherà”

“Chiunque di noi nella vita abbia trovato il sentimento straordinario che è l’amore si sarà ritrovato nelle parole de La Cura”. Inizia sulle note di una delle più celebri canzoni di Franco Battiato, scomparso questa mattina, la puntata di “Oggi è un altro giorno” condotto dalla giornalista Serena Bortone.

Tanti gli ospiti di Serena Bortone, nel salotto pomeridiano di Rai Uno, per dare l’addio a Franco Battiato. Il cantautore Morgan è uno degli artisti che hanno omaggiato con parole e pensieri il grande artista catanese.

Morgan in collegamento da Milano, il suo volto è veramente provato

Franco Battiato è venuto a mancare nella sua casa di Milo, villa Grazia in provincia di Catania. Si è spento accanto al fratello dopo un periodo di sofferenza dovuta a una rottura del femore e del bacino.

Santo cielo, non avrei mai voluto arrivare a questo momento“. Queste le parole del cantante Morgan quando ha appreso la notizia della scomparsa di Franco Battiato.

Il cantante è in collegamento dalla sua casa di Milano ed è visibilmente provato, con la barca incolta e i capelli arruffati. Sul suo volto c’è la sofferenza di chi ha perso un grande maestro, un punto di riferimento.

Lui – ha raccontato Morgan, l’ex leader dei Bluvertigo – negli anni Ottanta ha fatto il pop ed è stato il più grande musicista pop d’avanguardia italiano. Poi ha raggiunto una terza grande vetta cioè il sinfonismo. Ce ne fu un quarto che è stato la psichedelia moderna. Ed è lì che entro in gioco io. Siamo a metà degli anni Novanta e Battiato mi volle conoscere al concerto del primo maggio. Entrò nel mio camerino e mi disse che la mia musica sembrava la sua. Da lì siamo diventati molto amici e abbiamo collaborato tanto. Era un musicista libero, era una persona libera, un prezioso intellettuale che mi mancherà“.

Poi continua: “Battiato era per me un padre, uno che io vedevo come figura paterna ed è sempre stato molto protettivo nei miei confronti. Il suo affetto era sincero e non era mai finto. Mi ha criticato molte volte ma non abbiamo mai discusso. Uno come lui fa vivere il concetto di critica come momento edificante e mai distruttivo“.

Morgan racconta poi che Franco Battiato amava conversare e riuniva intorno a lui molte persone. “Lui era Socrate“, dice il cantante.

Un giorno – continua Morgan – Battiato mi disse che da quando morì la madre lui non ha più voluto scrivere i testi delle canzoni. Poi mi diceva che si sentiva un figlio ed era incapace di poter generare. La sua vita privata era quella di una persona normale, senza misteri. Non amava frequentare il jet set ma lui era un accentratore perché il jet set era lui. Amava attirare a casa sua personalità della cultura non del gossip o dei rotocalchi“.

Oltre a Morgan, in collegamento con Serena Bortone, c’era un collaboratore di Franco Battiato, Luca Madonia, che è stato vicino al maestro fino alla sua morte. “Ce lo aspettavamo – dice Luca Madonia – mi piace che sia stato lui a scegliere la fine della sua vita terrena. Lui ha sempre sostenuto che la malattia esiste ma lui crede nella reincarnazione. Lui è sempre stato una persona buona e la bontà lo guiderà anche oltre la morte“.

Secondo Luca Madonia Franco Battiato era consapevole del mondo ma molto spontaneo, gentile, sorridente e infondeva questa serenità a chi gli era accanto. L’ultimo ricordo insieme a lui è speciale: “Ieri mi ha fatto un grandissimo sorriso“.

Un ricordo commosso quello di Morgan e Luca Madonia che sono emozionati e affranti per la morte di un mentore. “Franco Battiato rimarrà per sempre nelle meraviglie a cui ha dato vita ma sicuramente si reincarnerà in qualcosa di meraviglioso“.

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