Coree, rientrata la crisi comunicativa: la scelta di Pyongyang e Seul

Le due Coree pare abbiano appianato la crisi comunicativa apertasi un anno fa per decisione del leader del Nord Kim Jong-un.

Kim Jong-un e Moon Jae-in
Il presidente della Corea del Sud Moon Jae-in ed il leader nordcoreano Kim Jong-un (Getty Images)

Un anno fa la crisi comunicativa fra le due Coree. Il leader Kim Jong-un decise di chiudere i ponti perché a suo avviso il Sud si era reso protagonista di una propaganda che screditava la sua politica. Oggi, però, gli animi sembrerebbero essersi distesi e Pyongyang avrebbe riaperto le porte a Seul. Tra Kim Jong-un e Moon Jae-in le divergenze si sarebbero appianate.

Coree, si placano le divergenze: Nord e Sud appiano la crisi comunicativa

Fu una vera e propria protesta quella messa in atto da Kim Jong-un – leader della Corea del Nord– in forza della quale vennero interrotti i rapporti comunicativi con il Sud.

Kim Jong-un
Il leader nordcoreano Kim Jong-un (Getty Images)

Ad avviso di Pyongyang, Seul si era macchiata di aver attivato una propaganda che screditava la sua politica. Un affronto a cui si sarebbe dato seguito facendo cadere ogni contatto. Oggi, a distanza di un anno, quel cortocircuito comunicativo sembrerebbe essere stato riparato.

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I due presidenti Kim Jong-un e Moon Jae-in, riporta l’Ansa, in due distinte note hanno fatto sapere che le tensioni sul trentottesimo parallelo sono state appianate. Un risultato che giunge all’esito di un’intensa corrispondenza privata tra i due leader, iniziata lo scorso aprile.

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Il primo passo per il ritorno ad una pacifica convivenza inizia, quindi, dalla comunicazione. Per Pyongyang questa riapertura servirà ai due paesi per recuperare gradualmente la fiducia reciproca. La Corea del Nord, ha riportato la stampa di stato come riferisce l’Ansa, vede in questo riallacciamento certi effetti positivi che serviranno ad implementare le relazioni tra i due Paesi. Una rinnovata stretta di mano, prosegue Pyongyang, necessaria dopo la brusca interruzione di rapporti registratisi lo scorso anno.

Una vittoria che giunge dopo il fallimento di riconciliazione tentato da Donald Trump nel 2019 e che forse ha il sapore di un atto quasi doverosamente sentito da Moon Jae-in per la sua Corea. Già perché il suo mandato sarebbe sullo scadere, e forse prima di lasciare il suo ruolo al vertice vorrebbe quantomeno tutelare il suo paese da quel Nord tanto ostile ed a tratti imprevedibile.

Kim Jong-un e Moon Jae-in
(Getty Images)

Una preoccupazione che di certo gli Usa non condividono, per il presidente Biden infatti Kim Jong-un può attendere. Nessun tavolo per ora, a meno che il Generale non decida di minimizzare il suo comparto missilistico e nucleare.

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