Marocco, Alfredino e Rayan: “Due storie segnate dagli stessi errori”

Quanto accaduto in Marocco al piccolo Rayan ha riportato alla mente la storia di Alfredino Rampi, il piccolo caduto nel pozzo di Vermicino.

Nella mente degli italiani, non appena i media hanno dato notizia che un bambino in Marocco di nome Rayan era caduto in un pozzo, si è immediatamente acceso il ricordo di Alfredino Rampi. Il bambino che 40 anni fa morì dopo giorni nonostante i tentativi di trarlo in salvo.

Soccorsi
(alephcomo1 – Adobe Stock)

Ed effettivamente proprio queste prove di recupero per anni rimasero – e continuano ancora ad esserlo- al centro della polemica. Numerosi errori vennero compiuti e la vita del piccolo non fu tratta in salvo. Errori che oggi si imputano anche alle squadre di soccorso marocchine che pare non abbiano operato come, invece, avrebbero dovuto.

Marocco, Rayan come il piccolo Alfredino: “Errori nelle operazioni di recupero”

Alfredino Rampi
Alfredino Rampi (Facebook – Pagina Angelo Licheri)

Le attività di recupero per salvare la vita del piccolo Rayan in Marocco sarebbero state inficiate dai medesimi errori che sarebbero stati compiuti quando si verificarono i fatti di Vermicino, circa 40 anni fa. Ad affermarlo, riporta la redazione di TgCom24, Daniele Biondo del Centro Alfredo Rampi Onlus.

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Rayan aveva 5 anni ed è caduto, proprio come il piccolo Alfredino in un pozzo. Il piccolo è deceduto dopo essere stato estratto dal buco. Sul punto Biondo ha affermato: “Abbiamo rivisto le stesse scene di 40 anni fa. Gli errori commessi durante le fasi concitate del soccorso ad Alfredino li abbiamo rivisti per il piccolo Rayan“.

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L’ex Presidente della Onlus intitolata a Rampi, ha spiegato come il primo sbaglio sia stato commesso non recintando l’area intorno al pozzo. Sicché le squadre di soccorso si sarebbero trovate a dover lavorare nel bel mezzo di una bolgia che psicologicamente le ha sottoposte ad una pressione non indifferente. Il frangente, misto all’infinità di occhi puntati addosso di certo non ha aiutato.

Ad esprimersi sulla vicenda del piccolo Rayan anche Tullio Bernabei. Lo speleologo, il quale tentò per primo di aiutare Alfredino, ha affermato che la conformazione geologica del pozzo in Marocco era diversa da quella di Vermicino, dove a rendere difficoltoso il recupero c’era la morfologia del terreno ricca di peperino, una roccia durissima. Nonostante ciò le trivellazioni furono veloci, ma Alfredino era ormai sprofondato. Il piccolo Rayan, invece, sarebbe morto perché i soccorsi non sono stati rapidi. Purtroppo, ha proseguito Bernabei sotto terra si va in ipotermia, e dopo 5 giorni è normale che le sorti di una persona siano segnate.

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