Ucraina, il premier Draghi al Senato: “Risposta rapida, ferma e unitaria”

Il Premier Mario Draghi ha parlato dell’attuale conflitto tra Russia e Ucraina durante le comunicazione in Aula al Senato.

Il Presidente del Consiglio Mario Draghi, durante il discorso in Senato, ha parlato del conflitto Russia-Ucraina affermando che la risposta del nostro Paese contro l’invasione dell’esercito russo non tarderà ad arrivare.

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Il premier Mario Draghi durante il discorso al Senato (Ettore Ferrari – Ansa)

Il premier ha aggiunto che la reazione al ricatto “del ricorso alle armi nucleari” sarà “rapida, ferma e unitaria“. La guerra che ormai va avanti da sei giorni, ha mandato in frantumi, secondo Draghi, l’illusione di molti i quali credevano che nel Vecchio Continente non ci sarebbe più stato spazio per un conflitto.

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Conflitto Russia-Ucraina, il premier Draghi in Senato: “Svolta decisiva nella storia europea”

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(Ansa)

L’invasione russa ai danni dall’Ucraina segna una svolta decisiva nella storia europea“. Iniziano con queste parole le comunicazioni in Aula al Senato del Presidente del Consiglio Mario Draghi sugli aggiornamenti della guerra tra Russia e Ucraina che va avanti da quasi una settimana.

Il premier ha poi proseguito affermando che in molti si erano illusi dando per scontata la pace, la sicurezza ed il benessere e credendo che in Europa non ci sarebbe più stato spazio per la guerra. Speranze spezzate dalle terribili immagini che arrivano quotidianamente dall’Ucraina, dove è in corso un conflitto che sta causando migliaia di vittime. “L’eroica resistenza della popolazione ucraina, del suo presidente Zelensky – ha proseguito Draghi- ci mettono davanti una nuova realtà e ci obbligano a compiere scelte fino a pochi mesi fa impensabili“.

Il Presidente del Consiglio condannando l’invasione e le posizioni del presidente russo Vladimir Putin ha affermato: “Le minacce di far pagare con conseguenze mai sperimentate prima nella storia chi osa essere di intralcio nell’invasione dell’Ucraina e le minacce dell’utilizzo di armi nucleari, ci impongono una reazione rapida, ferma, unitaria“.

Il nostro Paese, ha dichiarato Draghi al Senato, è in prima linea per aiutare l’Ucraina. Per contribuire all’emergenza attraverso un finanziamento di 110 milioni di euro a favore della Capitale come “sostegno al bilancio generale dello Stato”. Inoltre è stato già stanziato un milione di euro al Comitato Internazionale della Croce Rossa e donato quattro tonnellate di materiale sanitario. Per assicurare l’aiuto italiano è stato dichiarato uno stato di emergenza umanitario che non avrà conseguenze sui cittadini e che non muta la decisione di non prorogare lo stato di emergenza per l’epidemia da Covid-19.

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