Allerta Langya, ci sono già 35 casi: cosa sappiamo finora sul nuovo virus della Cina

Dopo l’ondata SARS CoV-2 e il ritorno del vaiolo, un nuovo virus preoccupa la politica internazionale: un nuovo pericolo all’orizzonte?

Si chiama Langya e arriva dalla Cina: il nuovo virus, considerato potenzialmente fatale (livello di biosicurezza 4), si è diffuso dagli animali all’uomo e ha già infettato 35 persone sul territorio cinese. Tra i principali sintomi dell’infezione, stando a quanto riporta il Guardian, vi è febbre, affaticamento e tosse. A questi possono aggiungersi altri segnali, tra questi la perdita di appetito e dolori muscolari.

langya virus 35 casi
Virus (Pixabay) yeslife.it

Langya Henipavirus (Layv): il primo caso nel 2018

La notizia trova conferma nei principali media internazionali: il nuovo virus è stato individuato in 35 pazienti infetti nella provincia costiera orientale di Shandong e nell’area centrale di Henan, nella Repubblica popolare cinese. Secondo quanto riferito dai ricercatori locali, Langya Henipavirus (LayV) è stato trasmesso dagli animali all’uomo: alcune sue tracce erano state già individuate nel 2018, ma il virus è stato formalmente identificato e riconosciuto solo la scorsa settimana. Quattro anni fa, il primo caso con una paziente di 53 anni, ricoverata d’urgenza a causa di complicanze dovute all’infezione.

Allo stato attuale, i casi di Langya henipavirus contati finora sono 35; principalmente agricoltori e operai di fabbrica, precisa il Guardian. La conferma della trasmissibilità dagli animali all’uomo è stata comprovata da ricerche scientifiche, concluse con il rilevamento di tracce di RNA virale Layv su un campione di animali selvatici di cui almeno 262 toporagni.

una scoperta che suggerisce che il toporagno potrebbe essere un serbatoio naturale. Il virus è stato rilevato anche nel 2% delle capre domestiche e nel 5% dei cani.

Attualmente non esiste trattamento per il nuovo virus. In merito proseguono le ricerche da parte di medici e autorità locali per ulteriori accertamenti sulle possibili terapie, anche vaccinali, nonché sul tasso di mortalità (stimato tra il 40 e il 70%) e sul quadro sintomatologico dell’infezione.

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Virus (Pixabay) yeslife.it

Tra i principali sintomi ricorrono quelli lievi, da febbre, tosse e affaticamento; ma la diagnosi può aggravarsi con serie compromissioni con riferimento alla funzionalità epatica e renale.

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