Coronavirus, dal San Raffaele: “Situazione difficilissima con un rischio”

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(Getty Images)

Il direttore della terapia intensiva dell’ospedale di Milano parla di situazione difficilissima che potrebbe peggiorare se a Milano scoppiasse contagio

Alberto Zangrilo, direttore di terapia intensiva cardiovascolare al San Raffaele di Milano, in collegamento con Serena Bortonad Agorà, su Rai tre, avverte: “Sarebbe bene venire a vedere cosa succede a Lodi e a Bergamo, lo dico a chi coordina da una poltrona a Roma da remoto. C’è una saturazione di pazienti gravi enorme”. La situazione è “difficilissima”, “Quello che dobbiamo fare , continua il professore, “è contenere i focolai e i primi a saperlo sono i medici di Lodi e Bergamo perché se si contamina Milano sarebbe un vero guaio“. E ancora, attacca: “Ci sono troppe persone sedute a leggere comunicati sul numero di contagiati”.

Situazione difficilissima, si valuta zona rossa di Lodi

“Finiti i 14 giorni della ‘zona rossa’ di Lodi verifichiamo: sembra che lì vi sia quanto meno un contenimento della crescita dei contagi. Quello che abbiamo fatto è stato sicuramente utile e stiamo iniziando a vedere qualche risultato. Non penso si possa andare avanti nel Lodigiano con delle misure così forti come quelle che abbiamo fatto”. Lo ha detto, sull’emergenza coronavirus, l’assessore al Welfare lombardo Giulio Gallera. “Domenica faremo una valutazione con i nostri tecnici – ha aggiunto – o viene eliminata o quanto meno vengono riattivate al suo interno alcune possibilità”. In Lombardia “i dati danno una situazione in crescita, abbiamo una crescita molto veloce. Non abbiamo indicatori che dicano da qui ai prossimi 2-3 giorni ci sarà un rallentamento”, ha spiegato Gallera. “Dobbiamo modificare i nostri stili di vita – ha concluso – . O per le prossime due-tre settimane riusciremo a rarefare la nostra vita sociale oppure non ridurremo il contagio”.

Giuseppe Conte
Il premier Giuseppe Conte (Getty Images)

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