Covid-19, calano i contagi ma aumentano i morti

La situazione in Italia sull’emergenza Covid-19 non è ancora facile. I numeri sono drammatici anche se c’è un lieve ottimismo perché la curva indica che c’è una lieve riduzione delle persone che si ammalano ma il picco forse non è ancora arrivato

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I numeri dell’emergenza Covid-19 ancora una volta ci raccontano la situazione in Italia. Il bilancio è ancora pesante e forse il nostro Paese si sta avvicinando al picco. Un piccolo barlume di speranza arriva dal numero dei nuovi contagi, per il terzo giorno consecutivo ancora in calo. La curva sta prendendo un andamento che indice ad un equilibrato ottimismo.

Di contro però aumentano ancora il numero dei morti: 743, quelli di ieri di cui 402 solo in Lombardia. Se da un lato il numero di chi si ammala tende a frenare con 3.612 persone contro le 3.780 di lunedì dall’altro il numero delle vittime non si ferma. Così i malati passano da 54.030 a 69.176. Un numero che sfiora cifre enormi, quasi 70 mila gli italiani colpiti da coronavirus, sia quelli che sono guariti ma anche quelli che non ce l’hanno fatta.

“Imploriamo tutti gli italiani a rimanere a casa” la supplica di Domenico Arcuri, commissario per l’emergenza. Ma con queste parole il commissario mette anche in allerta tutti. L’Italia è nel cuore dell’emergenza e lo dimostrano i numeri. La curva non ha ancora invertito la rotta. Il numero dei morti rimane ancora alto, 743 solo nella giornata di ieri. Un numero alto rispetto alla lieve diminuzione che c’era stata tra domenica e lunedì. Si accoda, purtroppo, al numero più alto di vittime registrato il 22 marzo, quello che è stato definito il “sabato nero” in cui si sono registrate 793 vittime.

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Covid-19, le priorità per il governo

Sul tavolo delle priorità del governo per fronteggiare l’emergenza Covid-19 restano quella di ridurre al minimo il contagio e garantire la massima sicurezza a chi lavora in prima linea nella sanità e a chi continua ad assicurare i servizi essenziali. È essenziale infatti ridurre ancora gli spostamenti per evitare che il contagio si diffonda al Sud. I dati pare che lo confermino, la crescita dei nuovi contagi al Sud è relativamente contenuta rispetto alla Lombardia che rimane la regione più colpita.

Sulla sicurezza degli operatori, invece, Arcuri, ha annunciato che entro nel giro di due o tre giorni arriveranno le prime mascherine ‘made in Italy’. Secondo le stime servono, infatti, 90 milioni di mascherine al mese. Più o meno la metà saranno fatte nel nostro Paese da 80 aziende della moda che sono state riconvertite a tempo di record.  E per dare un ulteriore incentivo il governo messo a disposizione altri 50 milioni. Saranno destinati alle imprese che intendano riconvertirsi per dedicarsi alla produzione di dispositivi di protezione individuale.

E sempre sulla sanità il commissario straordinario ha annunciato che siamo a +64% di posti in terapia intensiva, i letti in ospedale per i malati di Covid-19 sono quadruplicati e 825 ventilatori polmonari sono stati consegnati di cui 322 in Lombardia. A breve anche l’arrivo di 500 infermieri, su base volontaria, nelle regioni più colpite.

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