Covid-19, la Svezia dice no al lockdown e sceglie il “contagio graduale”

Il Paese ha rifiutato le strategie di contenimento e lascia quasi tutto aperto. L’epidemiologo svedese Tegnell che sta gestendo l’emergenza Covid-19 spiega il perché

Covid-19
Svezia (corrieredellasera.it)

Pochissime le misure di restringimento e uno svolgimento della vita quasi normale. È questa la strategia che è stata applicata in Svezia per combattere il Covid-19.

Una decisione che parte dalla consapevolezza che il virus non può essere sconfitto in poche settimane. Bisogna “conviverci a lungo” e per questo si sta cercando solo di rallentare l’epidemia. Parola di Anders Tegnell, direttore dell’Agenzia di sanità pubblica svedese nonché epidemiologo più famoso del Paese. È così che con questa sua teoria che non inserisce restrizioni e misure di contenimento, in opposizione al mondo intero, in Svezia la vita va avanti in modo pressoché normale.

L’idea sostanziale che vi sta alla base è che “questa malattia non se ne andrà così presto – spiega il medico – e dovremo conviverci a lungo. Almeno fino all’introduzione di un vaccino, e questo richiederà anni”. E cercare di fermare la diffusione del Covid-19, secondo Tegnell potrebbe essere addirittura “controproducente”. Per quale ragione? Se la catena dei contagi si riattiva “è possibile che la situazione diventi anche peggiore”.

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I numeri dell’epidemia in Svezia

Covid-19
Svezia, nessun lockdown (thesocialpost.it)

Attualmente in Svezia si contino quasi 5 mila contagiati dal 31 gennaio data in cui è stato riscontrato il primo paziente infetto. Sono 239 i morti e 393 le persone in terapia intensiva. Numeri del tutto contenuti se paragonati a quelli degli altri Paesi.

Stoccolma e la sua regione resta però la zona più colpita con oltre 400 nuovi casi ed è qui che l’epidemiologo intende fare dei test a campione per capire “qual è il grado di immunità raggiunto dalla popolazione”. Oltre questo ci tiene a precisare che tutti i casi di decesso hanno riguardato persone anziane con età sopra gli 80 anni.

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Covid-19, la strategia della Svezia

Tegnell al Corriere della Sera tiene a spiegare che al tempo del Covid-19 in Svezia non è poi tutto aperto. Alcune misure sono state introdotte anche se non è attivo il lockdown. Sono vietati, infatti, gli assembramenti con più di 50 persone, eventi sportivi e manifestazioni politiche sono state rinviate. Per bar e locali c’è il divieto di servire i clienti solo al tavolo. Le università e le scuole svolgono lezioni a distanza.

“L’evoluzione dell’epidemia ci costringe a scegliere di giorno in giorno la risposta più adeguata” ha precisato il medico che sulla scelta di chiudere tutto fatta dagli altri Paesi ha l’idea ben chiara. Impossibile fermare l’economia a tempo illimitato. Prima o poi si dovrà riaprire secondo Tegnell anche perché “non possiamo ancora escludere il rischio di recidive”.

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Covid-19
Svezia, nessun lockdown (europa.today.it)

E alla domanda se queste poche misure di contenimento rischiano di diffondere ancora di più il virus l’epidemiologo svedese incalza dicendo che le notizie sul Covid-19 sono ancora troppo poche e l’esperienza del Paese fino ad ora parla di una strada positiva che non ha reso necessario l’isolamento.

 

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