Morte Kobe Bryant, svolta nelle indagini: pilota dell’elicottero “disorientato”

Morte Kobe Bryant, un’indagine rivela nuovi dettagli sull’incidente che ha ucciso il campione Nba e la figlia: il pilota era “disorientato”.

kobe bryant
Kobe Bryant – Foto Instagram da https://www.instagram.com/kobebryant/

Nuova svolta nelle indagini sulla morte del campione NBA Kobe Bryant e della figlia Gigi, scomparsi lo scorso gennaio a causa di un incidente in elicottero. Secondo un’investigazione federale e un nuovo report di oltre 1.700 pagine redatto dal National Transportation Safety Board ci sarebbero importanti novità sul tragico incidente che ha tolto la vita al campione e alla figlia, destinata a seguire le sue orme nel basket.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE—>Viaggi, la grande compagnia aerea rischia la bancarotta

Morte Kobe Bryant: fatale errore del pilota dell’elicottero?

Kobe Bryant
Kobe Bryant (Getty Images)

Durante la discesa finale il pilota, rispondendo ad una domanda della torre di controllo, ha detto che stava salendo di quota quando invece stava scendendo – si legge nel report della Ntsb -. Quando un pilota è confuso su altezza e accelerazione soffre di illusione somatogravica“.

“Stavamo cercando di raggiungere Ara via radio – ha dichiarato Whitney Bagge, vice presidente della Island Express alla Ntsb-. Continuavo ad aggiornare la pagina, sperando fosse un guasto“.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE—>Infermieri e operatori del sud, trasferitisi in Lombardia per l’emergenza, a rischio sfratto

Se vuoi essere sempre informato in tempo reale, seguici sulle nostre pagine FacebookInstagram e Twitter.

Kobe Bryant Vanessa moglie Gianna Gigi figlia morte addio
Vanessa Bryant (Getty Images)

Secondo il report pubblicato dal National Transportation Security Board, dunque, alcuni errori del pilota Ara Zobayan potrebbero essere stati fatali nell’incidente che ha portato alla morte di Bryant e della figlia. Il pilota Zobayan era un esperto e decise di volare nonostante le condizioni del tempo non ottimali.

Impostazioni privacy