Mar Mediterraneo, cinque specie sarebbero a rischio di estinzione – FOTO

È l’attività umana che, inesorabilmente, inciderebbe in maniera negativa su quello che è lo sfruttamento ed il depauperamento delle acque. Azioni incontrollate che mettono a rischio l’elemento di maggior rilevanza per il Pianeta. Già, perché l’acqua non è solo fonte di sostentamento ma è anche uno strumento efficace per la regolazione del clima, nonché produttore d’ossigeno.

Un’ingerenza quella dell’uomo, dettata non solo dai profitti e dalla noncuranza, ma anche dall’errato convincimento che le risorse marine siano prive di fine. Ed è proprio per tale ragione che il fenomeno della pesca irregolare, che non rispetta le norme è uno dei maggiori pericoli per il suo habitat.

Il dottor Leonardo Tunesi ha riferito alla redazione di In a bottle che l’eccessiva pesca è una, se non la prima, causa dell’erosione della biodiversità del mare, mista ovviamente all’immissione di specie non autoctone, all’inquinamento ed all’illegale smaltimento di rifiuti. Non manca il riferimento anche ai cambiamenti climatici, che aggrediscono preminentemente gli ambienti più vulnerabili.

Ma come porre rimedio allora? Esiste una soluzione o il declino sarà inesorabile? Stando a quanto riporta la redazione di In a bottle, Tunesi avrebbe sostenuto che se ognuno di noi raggiungesse una maggior consapevolezza sul rispetto dell’ambiente di certo qualcosa potrebbe migliorare.

In primo luogo consumando solo pesce pescato con modalità sostenibili, non lasciandosi andare all’inciviltà quando ci si reca in spiaggia. Ed ancora essere ancor più attenti in tema di smaltimento di rifiuti.

Le specie del Mar Mediterraneo a rischio d’estinzione

Il dottor Tunesi, in chiosa all’intervista di In a bottle, indica quali sono le specie a concreto rischio estinzione. Sono tutti esemplari ben noti e tutti con un importante funzione.

In primis la foca monaca del Mediterraneo. Di essa in natura esistono poco meno di 700 esemplari, finendo quindi, addirittura prima del Panda nella scala di pericolo. La sua natura predatrice, in passato, glie è costata le ire dei pescatori innervositi dal suo fagocitare ciò che gli avrebbe permesso di sbarcare il lunario. Una vera caccia che ha relegato, almeno sino ad oggi, questi splendidi animali nelle più remote grotte del Mare Nostrum.

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