Discoteche chiuse. I gestori fanno ricorso al Tar del Lazio

Il Silb Fipe, Associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, ha deciso di fare ricorso al Tar per riaprire le discoteche

Discoteca (foto Pixabay)
Discoteca (foto Pixabay)

Era solo di ieri la notizia della nuova chiusura forzata delle discoteche e sale da ballo in tutta Italia. L’aumento dei contagi legati al Covid ha spinto il governo e le regioni a decidere di tenere chiusi questi locali fino a nuova disposizione ma comunque non oltre il 7 settembre. Ha anche ribadito nuove restrizioni e obblighi sull’utilizzo delle mascherine all’aperto.

Il professore Andrea Crisanti, ordinario di microbiologia all’Università di Padova così si era espresso: “Si tratta di un provvedimento coraggioso, coerente, che mette fine ad una babele di voci e di provvedimenti, e che sicuramente dà un segnale ai giovani, e avrà un impatto sulla trasmissione del virus”.

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Ma i gestori non ci stanno e solo dopo 24 ore fanno ricorso al Tar del Lazio e chiedono la riapertura immediata delle imprese coinvolte. Lo ha comunicato poco fa Maurizio Pasca, presidente del Silb Filp, l’Associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, mentre è ancora in corso il direttivo nazionale del sindacato per bloccare gli effetti dell’ordinanza del Ministero della Salute.

Maurizio Pesca: “Con una nuova chiusura delle discoteche rischiamo di scomparire”

Discoteca (foto dal web)
Discoteca (foto dal web)

Maurizio Pasca spiega: “Abbiamo fatto un consiglio direttivo e abbiamo deliberato di fare un ricorso al Tar Lazio contro il decreto del Ministro Speranza. Lo presenteremo domani mattina per chiedere la riapertura immediata dei nostri locali“. E ha aggiunto: “Ci sono motivi infondati per la chiusura. Il distanziamento sociale non è mantenuto ovunque, basti pensare ai treni, agli stabilimenti balneari: perché penalizzare solo il settore dell’intrattenimento?

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Se c’è qualcuno che non rispetta le regole – ha detto Pesca – va sanzionato o chiuso, ci mancherebbe, ma non può essere penalizzato tutto un settore perché un singolo non rispetta le regole. Sono molti i gestori dei locali ad aver sanificato, ad aver misurato la temperatura all’ingresso e preso le generalità. Le azioni vanno adottate nei confronti dei singoli, non è giusto generalizzare. Così rischiamo di scomparire”.

Discoteca (foto dal web)
Discoteca (foto dal web)

Sempre ieri il sindacato Silb aveva dichiarato che, secondo una loro stima, con lo stop alle discoteche e sale da ballo “sono a rischio quattro miliardi di euro“.  A tanto ammonterebbe il fatturato annuale di questi esercizi in Italia.

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