Allerta alimentare. Frode Coccodì, a rischio quasi 3 milioni di uova

Allerta alimentare. Circa 3 milione di uova sarebbero state commercializzate in maniera fraudolenta poiché provenienti da paesi esteri

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Uova – foto dal web

Scende il velo della polemica sulla prestigiosa azienda cremonese Nuova Coccodì srl,  leader del settore delle uova. Il marchio si sarebbe macchiato del reato di frode commercializzando il prodotto avicolo spacciandolo di provenienza 100% italiana quando invece l’origine era dalla Polonia e dalla Spagna.

Si calcola che 1 italiano su 5 (il 17%) solo nel 2018 è stato vittima di frodi alimentari.

I carabinieri, sotto le direttive del pm Stefano Dambruoso, hanno indagato l’operato di tre persone, adesso accusate in concorso di frode nell’esercizio del commercio e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.

Andiamo ai fatti. Il 14 maggio scorso, le forze dell’ordine hanno posto sotto sequestro 111 confezioni da 12 uova a guscio bianco ’San Faustino’ nel punto vendita Carrefour di Valsamoggia a Crespellano. Le uova, marchiate con origine italiana, provenivano invece da Polonia e Spagna. L’ufficio qualità di Carrefour si è accorto dell’errore chiedendo spiegazioni ai fornitori.

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Allerta alimentare. Le accuse alla Coccodì

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Coccodì – foto dal web

Nuova Coccodì srl si è difesa imputando la colpa al Coronavirus. A causa della pandemia in atto c’è stato un incremento nella richiasta di uova (si registra un + 35%). L’azienda, per soddisfare tutte le domende, ha dovuto fare rifornimento fuori dall’Italia, ma esclusivamente per i prodotti di primo prezzo, cioè i più economici, dei propri marchi. Per essi, secondo l’accordo di fornitura, la provenienza di origine italiana non era un obbligo.

Non sono d’accordo i Nas secondo cui ci troviamo di fronte ad un reato. Le indagini sono ancora in corso e riguardano un numero di ben 2.904.669 uova.

E’ un duro colpo per la Nuova Coccodì srl, nata nel nel 1962 ad opera della famiglia Gandolfi di Milano. Ebbero l’idea di portare nelle case italiane uova fresche di giornata. Successivamente vendettero l’azienda alla famiglia Pellizzoni nella figura del suo copostipite, Paolo.

Gli allevamenti Coccodì sono stati i primi a garantire in Italia un sistema di raccolta, lavorazione e distribuzione di uova fresche. Furono inoltre i primi ad utilizzare il packaging in cartone con sei uova sigillate, diventato adesso una prassi per tutti. Hanno inoltre eliminato eliminato tutti gli allevamenti intensivi in batteria, preferendo allevamenti a terra, all’aperto e biologici certificati.

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Gallina – foto dal web

Anche l’alimentazione delle galline è strettamente controllata. Utilizzano mangimi prodotti biologicamente dall’azienda stessa, gli animali non vengono forzati a mangiare ma depongono le uova naturalmente secondo il loro istinto, disponendo di ampi spazi in cui vivere serenamente.

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