Cambiamento climatico nell’Artico: a rischio i cuccioli di numerose specie

Il cambiamento climatico nell’Artico starebbe mettendo a repentaglio la sopravvivenza di numerose specie incidendo in particolar modo sui loro cuccioli.

Renna
(Getty Images)

Il cambiamento climatico ed il conseguente innalzamento delle temperature, starebbero mettendo a repentaglio la sopravvivenza di numerosi animali. Incidendo sulle loro abitudini, infatti, a rischio sarebbe la perpetuazione della specie. Alcuni di essi, infatti, riporta uno studio, avrebbero ridotto i tempi di gestazione ed altri invece anticipato le migrazioni.

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Cambiamento climatico, cambiano i comportamenti animali: a rischio i cuccioli

Maggio coronavirus
(Getty Images)

Si tratta di uno studio che ricomprende le ricerche degli ultimi trent’anni quello dell’Ohio State University che ha comprovato gli effetti del cambiamento climatico sui comportamenti di alcune specie che starebbero mettendo a rischio i propri cuccioli.

La ricerca, pubblicata sulla rivista specializzata Science, è stata condotta dall’Ateneo a Stelle e Strisce prendendo in considerazione precedenti report, oltre duecento, che si sarebbero occupati di osservare le abitudini di renne, orsi polari, aquile ed altre 96 mila specie terrestri e marine. Nello specifico è stato osservato che il cervide, ad esempio, anticiperebbe la propria gestazione mettendo a repentaglio i nascituri con parti precoci. I rapaci, invece, che migrerebbero prima dei tempi opportuni.

Una ricerca che giunge contemporaneamente a quella per cui è stato attestato che il 2020 è uno degli anni più caldi mai registratisi. Una circostanza che ad oggi non starebbe consentendo nell’Artico la formazione di ghiacci marini. Una tragedia per l’intero ecosistema e per gli habitat di numerose specie. L’innalzamento delle temperature nel corso degli anni hanno reso sempre più complicata la capacità degli animali di adattarsi andando ad erodere i loro spazi.

Come è stata condotta la ricerca

Attraverso dati provenienti dall’Aama (Arctic Animal Movement Archive) è risultato, incontrovertibilmente,  come queste specie siano influenzate nei loro bioritmi. Nello specifico le aquile andrebbero verso Nord molto prima rispetto al consueto. Ciò in quanto l’inverno è stato caratterizzato da temperature miti. Una circostanza che i condurrebbe a nidificare in maniera inconsueta mettendo a rischio la propria prole.

Quanto alle renne queste ultime, pare stiano partorendo nel corso del periodo primaverile. Ciò significa molto prima del previsto ed a causa del caldo. Una circostanza che si traduce in un rischio per i cuccioli che considerate le nevicate di fine aprile potrebbero patirne gli effetti mortali.

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Aquila
(Getty Images)

Nel corso dello studio sono state analizzate anche le migrazioni anticipate che significano scarsità di cibo per gli erbivori.

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M.S.

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