Muore a 17 anni dopo un trapianto di midollo osseo

Una ragazza di 17 anni è morta dopo aver subìto un trapianto di midollo osseo. Il padre punta il dito contro l’ospedale. La denuncia.

ospedale
(sungmin cho da Pixabay)

Elisabetta Federico, per tutti Lisa, aveva solamente 17 anni quando una mattina si è svegliata con un grosso livido sulla gamba che non si decideva ad andarsene. Il padre adottivo della ragazza, Maurizio Federico, è responsabile del Centro per la salute globale dell’Istituto Superiore di Sanità. Dopo aver effettuato una serie di controlli e di visite specialistiche ecco che arriva la sconvolgente diagnosi. Lisa ha la leucemia.

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17enne muore post-trapianto, che cosa è successo

dottori
(Darko Stojanovic da Pixabay)

Secondo i medici dell’Ospedale Bambino Gesù, dove l’adolescente era in cura, la leucemia diagnosticata alla giovane ragazza non era incurabile. Sarebbe bastato un trapianto di midollo osseo per poter ridare Lisa alla propria amata famiglia. Le cose, però, non sono andate per il verso giusto. La morte ha sopraffatto la 17enne a causa di un’infezione scatenatasi subito dopo il trapianto.

I medici avevano scelto una donatrice di midollo osseo identica a Lisa ma con gruppo sanguigno diverso. Così la ragazza viene sottoposta a una trasfusione per evitare alcun tipo di complicazioni, ma non c’è stato nulla da fare. Ha sofferto molto a causa dell’emolisi (distruzione dei globuli rossi) verificatasi a causa della non compatibilità del gruppo sanguigno.

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medici
(Sathish kumar Periyasamy da Pixabay)

“Perché il controllo di qualità non viene effettuato nel centro trasfusionale dove avviene la donazione, ma esclusivamente nel centro dove si pratica l’infusione nel ricevente? Perché per salvare vite non si prevede un piano B in caso di donazione di midollo non adeguata?”

Mentre il padre accusa l’ospedale di non aver fatto abbastanza per la propria figlia, i medici rispondono affermando che, purtroppo, la medicina non è infallibile. Non si possono salvare tutti.

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