Festini hot e orge ai tempi del Coronavirus, ecco i politici coinvolti

Orge ai tempi del lockdown: a Bruxelles uno scandalo che coinvolge 25 persone e tra questi anche un eurodeputato ungherese.

Bruxelles
Bruxelles (getty images)

Bruxelles si tinge di rosso, il motivo? La città è al centro di uno scandalo che coinvolge numerosi politici. Festini hot a base di sesso e droga e orge tra 25 persone in pieno lockdown. Tra i partecipanti – nudi – Jozsef Szájer ossia l’eurodeputato ungherese. Il politico 59enne inizialmente avrebbe tentato la fuga e poi ha invocato l’immunità di parlamentare europeo. Dopo la scabrosa vicenda, il politico ungherese si è dimesso: «Sono profondamente dispiaciuto per aver violato le restrizioni Covid, è stato irresponsabile da parte mia. La mia famiglia, i miei colleghi e i miei elettori valuteranno il mio passo falso, dopo 30 anni di duro lavoro». Insomma, il politico ammette quindi le proprie responsabilità.

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Festini hot e orge, il racconto dei passanti

Festini hot e orge
L’europarlamentare ungherese, József Szájer (foto dal web)

La notizia del sex party getta un’ombra sulla posizione del politico, da sempre fervido conservatore, sostenitore delle famiglie tradizionali e oppositore delle unioni civili. I vicini  chiamano la Polizia Locale  a causa degli schiamazzi provenienti dall’appartamento adibito al festino hot, coinvolgeva ben 25 persone, di cui la maggior parte erano uomini. I membri del festino vengono poi identificati. Secondo le testimonianze di un passante, il politico ungherese avrebbe tentato la fuga dalla grondaia. Aveva le mani insanguinate, disse il testimone, probabilmente le ferite procurate nel tentativo di fuga all’arrivo della Polizia. Intanto sanzionati tutti i partecipanti alla festa per violazione delle norme anti Covid. Inoltre è stata rinvenuta della sostanza stupefacente nello zaino del politico.

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 József Szájer
L’europarlamentare ungherese, József Szájer (foto dal web)

Il procedimento potrà andare avanti solo se rimossa l’immunità diplomatica, nell’attesa conclude la Procura: «Nell’interesse dell’indagine non verranno fornite ulteriori informazioni».

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