Private label, chi si nasconde dietro i marchi di pasta dei nostri discount

Entriamo nel merito delle private label, quali aziende producono per conto dei principali marchi di pasta italiana che troviamo negli scaffali

 

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Quante volte entrando in un supermercato ci siamo imbattuti in pacchetti di pasta contrassegnati con il marchio dello stesso supermercato? Come funziona la catena di distribuzione dal produttore al consumatore finale? Sono diverse le domanda che trovano motivo di insorgere in chi deve fare i conti con la spesa e ha poco tempo per leggere l’etichetta.

Ma partiamo dall’inizio, cos’è il private label. Il termine è noto anche come marca commerciale (o del distributore), e corrisponde a quei prodotti che portano lo stesso nome della catena di supermercati in cui sono venduti, oppure hanno dei nomi inventati ma che si ricollegano facilmente alla catena. Le più note catene di supermercato quali Coop (es Fior Fiore, Vivi Verde), Pam Panorama, Carrefour (es Top) e Conad (es Sapori e Dintorni) hanno lanciato negli anni decine di prodotti a marchio privato anche se pochi sanno che questi escono dalle stesse fabbriche di quelli dei principali brand nazionali e internazionali.

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Cercando di semplificare, esistono delle copacker, ovvero imprese di produzione anche molto grandi non solo del settore agroalimentare, il cui scopo è solo quello di produrre private label per le aziende di distribuzione. Quindi producono solo per conto terzi. A livello di marketing riuscire a produrre prodotti privati a marchio interno significa riuscire ad avere grossi introiti maggiori a fine mese e far muovere l’economia della Grande Distribuzione con fatturati stellari.

Le aziende copacker, vediamo quali sono per la pasta

Le private label ad oggi traggono un vantaggio netto dal rapporto diretto e quotidiano che il supermercato, sia economico che di prestigio. Ma quali sono le aziende che producono la pasta che troviamo nei maggiori discount nazionali? Vediamole insieme. Per ogni catena è stata presa in considerazione la linea “base”, “top” e quella “bio”.

Lidl

 

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Linea “base”: il marchio Combino è una garanzia per le paste secche all’uovo assieme al Pastificio Barbieri di Correggio o da Pasta Zara in base ai formati. La pasta fresca di semola venduta sotto il marchio “Nonna Mia” è ancora una volta dell’onnipresente Casa Milo, Pastificio Davena di Brusaporto per la pasta ripiena all’uovo.

Linea “bio”: l’azienda Zara di Treviso si occupa della produzione della pasta secca, mentre la linea “100% grano italiano” risulta prodotta dal pastificio di area potentina De Sortis.

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Linea Italiamo: come per altre catene si tratta della produzione regionale su cui Lidl sta puntando moltissimo negli ultimi anni. Pastificio Liguori a Gragnano per i formati secchi di semola di grano duro, produzione delegata al pastificio Dibenedetto per le varianti secche, Casa Milo per i formati più tipicamente pugliesi.

Carrefour

 

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Linea “base”: rientrano in questa categoria nomi come Maffei responsabile della produzione della pasta fresca sia di semola che all’uovo, Ghigi per la pasta secca di semola, Colussi per la pasta secca all’uovo, Raviolificio Lo Scoiattolo di Lonate Ceppino per la pasta fresca ripiena, Patamore per gli gnocchi.

Linea Selection: Labor per la produzione di pasta secca di semola.

Linea Terre d’Italia: si tratta di formati di pasta regionali che quindi sfruttano la geolocalizzazione legata alla provenienza degli stabilimenti. Quelle secche di semola “di Gragnano IGP” ad esempio sono prodotte dal pastificio Liguori, fregola e malloreddus sono realizzati dal pastificio sardo Brundu, le paste secche all’uovo come i garganelli emiliani sono prodotti da Andalini e i tajarin piemontesi da Allemandi.

 

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Per tutte le altre specifiche sulle aziende copacker rimandiamo al bellissimo articolo pubblicato da Dissapore, in cui oltre alle due aziende da noi citate sono annoverate nel dettaglio anche Selex, Pam Panorama, Conad, Coop e Eurospin.

 

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