Bollettino del 17 gennaio: in calo i ricoveri in terapia intensiva

Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi, domenica 17 gennaio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da coronavirus in Italia tramite bollettino.

Bollettino coronavirus mappa regione
(Ministero della Salute)

Il Ministero della Salute ha pubblicato il bollettino quotidiano sull’epidemia da Coronavirus in Italia. Stando alla tabella sanitaria di oggi, i casi di contagio complessivi sono saliti a 2.381.277 con un incremento di 12.545 unità rispetto a ieri. Ancora in calo i soggetti attualmente positivi che ad oggi ammontano a 553.374 (-4.343), così come i pazienti i ricoverati in terapia intensiva (-17) che ad oggi risultano essere 2.503. Il numero delle persone guarite è giunto a 1.745.726 con un incremento di 16.510 unità. Nelle ultime 24 ore si sono registrati 377 decessi che hanno portato il bilancio totale delle vittime nel nostro Paese a 82.177.

La Regione Emilia Romagna, si legge nelle note, ha eliminato 1 caso dei giorni precedenti in quanto giudicato non caso Covid-19. Il Molise ha segnalato che che gli 80 casi comunicati ieri come test antigenico erano anche positivi al test molecolare.

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di sabato 16 gennaio

Coronavirus bollettino Italia gennaio
(Getty Images)

I numeri relativi all’epidemia da Coronavirus in Italia sono stati diffusi tramite tabella sanitaria dal Ministero della Salute. Nella giornata di ieri, stando a quest’ultima, il numero delle persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza era salito a 2.368.733. Continuavano a diminuire i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 557.717. Diminuivano i ricoveri in terapia intensiva che contavano 2.520 pazienti. Il numero dei guariti era giunto a 1.729.216. Purtroppo si aggravava ancora il bilancio dei decessi che portavano il totale a 81.800.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>  Bollettino del 16 gennaio: i dati dell’epidemia di oggi

Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di venerdì 15 gennaio

Il Ministero della Salute nella giornata di venerdì ha pubblicato il bollettino relativo all’epidemia da Coronavirus diffusasi in Italia. Stando ai dati, i casi di contagio complessivi erano 2.352.423. Proseguiva il calo dei soggetti attualmente positivi che risultavano essere 558.068, così come i pazienti ricoverati nei reparti di terapia intensiva: 2.522 in totale. Le persone guarite dall’inizio dell’emergenza erano 1.713.030. Il bilancio delle vittime saliva a 81.325.

La Regione Emilia Romagna, si leggeva nelle note, comunicava l’eliminazione di 2 casi in quanto giudicati non casi Covid-19.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Bollettino del 15 gennaio: ancora in calo gli attualmente positivi

Covid-19, nuovi colori per le Regioni ed un governatore presenterà ricorso

Il Ministro Roberto Speranza ha così deciso: 12 aree in zona arancione, 6 in zona gialla (Trento, Molise, Toscana, Basilicata, Campania e Sardegna) e 3 in zona rossa (Sicilia, Lombardia e Bolzano). Tra queste, per cui si è pensato al più alto grado di restrizioni, vi è una Regione che non accetta la decisione assunta. Si tratta della Lombardia, il cui Governatore Attilio Fontana ha annunciato che lunedì presenterà un ricorso al Tar.

Stando a quanto stabilito nell’ultimo Dpcm, questa suddivisione rimarrà vigente almeno sino al 31 gennaio, quando vi sarà un aggiornamento della situazione. Sino ad allora (escluso ricorsi) l’assetto del Paese sarà quello poc’anzi descritto.

Attraverso l’ultimo Dpcm nulla è stato modificato in ordine al coprifuoco che rimane vigente dalle 22 alle 5 del mattino. Introdotto, invece, il divieto di spostamento tra regioni anche se gialle sino al 15 febbraio. Fino al 5 marzo, invece, vigerà il divieto di far visita ai non conviventi se non nel numero massimo di due persone alla volta, dal cui computo si escludono i minori di anni 14 ed i disabili.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>

Norvegia, 23 morti collegate dopo il vaccino Pfizer. L’NIPH: “Ora niente allarmismi”

In Norvegia la preoccupazione è alta. Sarebbero ben 23 le morti registratesi nel Paese Baltico all’interno di una casa di cura dopo la somministrazione delle dosi del vaccino Pfizer. Stando a quanto riportato dall’agenzia Bloomerg, sul punto si sarebbe espresso l’Istituto di sanità Norvegese il quale ha spiegato che i pazienti più fragili possono manifestare delle reazioni anche con gravi conseguenze. Inoltre per quei soggetti in avanzata età il vaccino potrebbe non avere grandi effetti benefici, i suoi risultati potrebbero essere considerati irrilevanti.

L’istituto ha voluto rassicurare la popolazione e sedare ogni allarmismo. Quanto accaduto deve in ogni caso essere considerato alla luce dei numeri: le manifestazioni di effetti collaterali collegate al vaccino, rapportate al numero effettivo di vaccinazioni, sarebbero infinitesimali.

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —>  Norvegia, 23 morti collegate dopo il vaccino Pfizer. L’NIPH: “Ora niente allarmismi”

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In chiosa l’Istituto ha voluto sottolineare come ogni decesso intercorso dopo la vaccinazione è sottoposto ad un’attenta valutazione da parte degli organi preposti, e ad oggi comunque non vi è alcuna evidenza scientifica che dimostri una correlazione tra la morte ed il vaccino.

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