La legge vieta l’aborto: migliaia di cittadini scendono in piazza

Terza notte consecutiva di proteste in oltre 20 città della Polonia contro la nuova norma restrittiva sull’aborto.

Ieri, 29 gennaio, numerosi manifestanti sono scesi nelle strade e piazze di Varsavia, Danzica e altre città della Polonia per la terza notte consecutiva, dopo l’entrata in vigore della legge che sancisce il divieto quasi totaledell’interruzione della gravidanza. Molti manifestanti indossavano anche le esemplificative bandane verdi, simbolo los pañuelos simbolo delle proteste femministe in Argentina. È passato esattamente un mese dall’approvazione della legalizzazione dell’aborto nella repubblica federale del sud America. Eppure, nonostante il grande salto dell’Argentina verso il progresso; la Polonia, viceversa, arretra decisamente di un passo.

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Nonostante le restrizioni per emergenza coronavirus, le manifestazioni sono state molto partecipate e si sono accese in almeno 20 città della Polonia. Numerose drappi arcobaleno hanno colorato i cortei. Oltre agli iconici fazzoletti verdi, i manifestanti hanno sventolato bandiere con il simbolo di Stajk Kobiet (letteralmente “Sciopero delle donne”): il fulmine rosso, il simbolo per eccellenza dei movimenti femministi polacchi.

Secondo quanto riportano i media locali, le rivolte sono scoppiate a causa dell’improvvisa entrata in vigore con valore di legge della sentenza della Corte Costituzionale: la norma vita quasi totalmente l’aborto legale. In Polonia le proteste di piazza non si sono mai fermate dall’emissione del provvedimento del Tribunale, il 22 ottobre scorso. La norma vieta gli aborti in Polonia, salvo in caso di stupro, incesto e quando la vita o la salute della madre sono considerate a estremo rischio.

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L’interruzione della gravidanza è inoltre ammissibile solo se c’è un’alta probabilità di danni irreversibili o letali al feto.

Fonte NBC News

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