Alice Robber, la giovane star si racconta: “Le aspettative mi spaventano”

Alice Robber: intervista esclusiva per Yeslife. Curiosi di sapere cosa ci ha raccontato la giovane cantante? Sta nascendo una nuova star

alice robber
(Ufficio stampa)

All’anagrafe Alice Pistoia, il suo nome d’arte Alice Robber. E’ una giovane cantante, classe 1997. La musica è da sempre la sua passione più grande ed oggi è pronta per farsi conoscere dal pubblico internazionale. Sta lavorando al suo primo album ed ha molti progetti in testa.

Chitarra, pianoforte, Jazz, Pop, nonostante la sua età, Alice ha un’ampia cultura musicale e a noi di Yeslife ha raccontato il suo percorso, le sue prime esperienze e i suoi progetti futuri.

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Alice Robber
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Alice Robber, come nasce il tuo nome d’arte?

Il mio nome d’arte è preso dal titolo di una canzone di uno dei miei gruppi preferiti, ovvero i The 1975, la canzone si intitola Robbers e mi ha sempre comunicato un senso di grande libertà che è quello che cerco di esprimere ogni giorno nella musica e nella mia vita.

Hai da poco 24 anni e stai già producendo il tuo primo album da solista, qual’ è il passo che ti ha fatto arrivare a questo?

Si, sto lavorando al mio primo album insieme ai miei due produttori Federico Leo e Leila Bahlouri. Credo che quello che mia abbia spinto ad arrivare a questo passo è stata in primis la mia crescita personale, capire cosa voglio comunicare e come farlo. Il mio ultimo singolo risale ad ormai quasi un anno fa, il mio modo di scrivere ed esprimermi è cambiato molto, prima non sapevo bene che direzione prendere. Ora mi sento molto più matura e meno spaventata nel mostrarmi e nel creare. Sono emozionata nel vedere dove tutto questo mi porterà. Per ora posso dire che stiamo lavorando molto e con tanta passione per far si che questo album mi rappresenti al 100%.

Come e quando è nata la passione per la musica?

La musica c’è sempre stata nella mia vita, il primo ricordo che ho sono le “esibizioni” che facevo in salone per i miei genitori o amici. Rubavo i vestiti a mia mamma, prendevo un microfono finto e mi mettevo a ballare e cantare sopra i dischi di Kylie Minogue, Madonna e Nelly Furtado. Poi è iniziata la passione per la danza che ho portato avanti per molti anni e le lezioni di pianoforte. All’età di 14 anni ho iniziato a prendere le mie prime lezioni di canto e non ho più smesso. Da lì in poi si è aperto un mondo per me, un mondo in cui rifugiarmi ed esprimermi. Poco dopo ho iniziato a prendere lezioni di armonia, solfeggio e composizione, ho iniziato a fare le mie prime serate con un chitarrista che mi accompagnava e da lì a breve ho iniziato a scrivere le mie prime canzoni.

Che tipo di musica è la tua?

Non mi classifico in nessun tipo di musica, sicuramente quello che scrivo rientra nell’ambito pop. Ora come ora però posso dire che con i nuovi brani stiamo andando verso un sound più dance rispetto alle mie canzoni precedenti.

Torniamo al tuo album, cosa dobbiamo aspettarci?

Le aspettative non fanno mai bene, anzi mi spaventano. Quello che posso dire è che ogni canzone rispecchia situazioni differenti e spero che le persone riescano ad immaginarsi in luoghi diversi ascoltandole. In un club, in macchina, in spiaggia, nella propria camera, per strada, nella città dei loro sogni. Ogni canzone ha un mood differente ma con un filo conduttore.

Il tuo idolo?

Non ho un idolo in particolare, più che altro prendo ispirazione da tante persone. Persone che fanno parte della mia vita e non. Persone autentiche, belle, libere e vere. Persone che si mettono sempre in gioco e che hanno voglia di cambiare e scoprirsi. In campo musicale ci sono tanti artisti che ammiro e a cui mi ispiro – Michael Jackson, Prince, Madonna, Amy Winehouse, P!nk, Lana Del Rey, The 1975, Lorde, Daughter, Bon Iver, Alicia Keys. potrei fare una lista lunghissima.

Cosa ti ha spinto ad abbandonare la band e ad iniziare la carriera da solista?

Il senso pratico ahah. Stare in una band ha i suoi vantaggi e svantaggi, non è facile trovare delle persone che abbiano i tuoi stessi obiettivi e che sono disposte a dare il massimo e a crederci. Sicuramente però per i miei prossimi live e con le canzoni nuove cambierà qualcosa.

Una vita tra Roma e Londra, noti delle differenze nel tuo ambito?

Se intendi tra la vita musicale di Londra e Roma si, delle differenze enormi. Ma credo che la vera grande differenza sia nella considerazione della musica in se, credo che in Italia siamo ancora molto indietro per come concepiscono la musica all’estero.

Che cos’è per te la musica?

La musica è l’unico modo che ho di esprimermi e riconoscermi. E’ il mio porto sicuro quando vivo un brutto momento e la ragione per alzarmi ogni giorno e dare sempre di più.

Progetti futuri?

Ne ho tanti, forse anche troppi e prendono il sopravvento, non mi fanno rimanere con i piedi per terra. Per questo ora sto cercando di focalizzarmi solo su mio primo disco, sperando che questo possa portarmi a realizzare tutti i miei progetti futuri.

BEATRICE MANOCCHIO

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