Arresto di Pablo Hasél: attacco alla redazione del Periódico de Catalunya

Terza notte di scontri e proteste contro l’incarcerazione del rapper spagnolo. Il video pubblicato su Twitter.

polizia spagnola cattura rapper hasel
polizia spagnola (Getty Images)

L’arresto del noto rapper catalano Pablo Hasél lo scorso 16 febbraio continua a suscitare rabbia e frustrazione tra i suoi sostenitori. Questi è stato catturato intorno alle ore 8:30 presso l’Università di Lleida (UdL), dove il cantante si era barricato insieme ai suoi sostenitori. La condanna è pari a nove mesi di detenzione per “apologia di terrorismo” e “vilipendio della Corona, delle istituzioni dello Stato e delle forze dell’ordine del Paese.” Da quel martedì mattina scontri e proteste continuano ad animare le città spagnole per contestare l'”ingiusta incarcerazione” dell’artista e a chiedere la sua immediata liberazione. Questa volta, i manifestanti si sono radunati la sera di giovedì, verso le 19:00, in Plaza Tetuán a Barcellona, a pochi metri dalle sede del Periódico; situato in Carrer Consell de Cent 425-427.

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I messaggi di solidarietà dei giornalisti

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Secondo quanto riportano i media locali, gli aggressori sono passati davanti alla sede del quotidiano El Periódico de Catalunya creando disordine fino a tarda ora.  All’interno della struttura circa 30 professionisti sono stati presi di mira dai manifestanti tra grida e insulti racchiusi negli slogan contro la sede della “stampa spagnola manipolatrice”. In seguito, i rivoltosi hanno rotto le finestre con delle pietre, riuscendo a varcare la soglia della redazione intorno alle 20:30.

Gli scontri sono proseguiti verso Bailén, Aragó e València, dove centinaia di protestanti hanno innalzato barricate e incendiato numerosi cassonetti per ostacolare i furgoni dei Mossos d’Esquadra. I segnali di solidarietà non si sono fatti attendere: diverse associazioni di giornalisti e vari professionisti nella sfera della comunicazione hanno lanciato messaggi di sostegno alla redazione del Periódico. Anche il primo vicesindaco di Barcellona Jaume Collboni ha voluto esprimere il suo pieno sostegno alle vittime dell’aggressione.

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“Difendere la libertà di espressione e allo stesso tempo attaccare la sede di un media è incompatibile“, ha precisato il politico dal suo account su Twitter.

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Fonte El Periódico

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