Incendio in un Centro Migranti: 44 etiopi morti tra le fiamme

I ribelli Houthi sono accusati di aver appiccato l’incendio nel Centro Migranti a Sana’a, la capitale del Paese.

La scorsa domenica un incendio ha colpito un Centro Migranti a Sana’a, capitale dello Yemen del Nord. Secondo quanto riporta Al Arabiya, la denuncia è partita da un membro del personale della comunità colpita dalle fiamme, il quale ha chiesto in merito l’apertura di un’indagine internazionale. Il violento attacco del 7 marzo ha provocato ingenti danni alla struttura detentiva, uccidendo almeno 44 persone: la maggior parte delle vittime sono migranti etiopi. A seguire i dettagli.

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I migranti etiopi vogliono risposte

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Guerra in Yemen (Getty Images)

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Stando a quanto riferisce Le Figaro, le vittime stavano protestavano contro le loro rigide condizioni di detenzione. Secondo le fonti di stampa locali, le guardie avevano rinchiuso i migranti in un capannone, prima di lanciare “proiettili non identificati”, uno dei quali “è esploso rumorosamente e ha appiccato un incendio.” Il bilancio delle vittime conta 44 morti mentre il numero dei feriti sale a 193. La ONG Human Rights Watch (HRW) punta il dito contro i ribelli Houthi, le cui milizie impugnano le redini della capitale insieme al sostegno dell’Iran. Queste ultime sono state accusate dal capo della comunità etiope Othman Gilto. Durante la conferenza stampa, questi le ha giudicate pertanto colpevoli di “negligenza.” In un video ottenuto da un testimone e verificato da AFP, dozzine di corpi sono giacciono a terra. Completamente carbonizzati, i cadaveri sono affastellati uno sopra l’altro all’interno di un magazzino buio e pericolante.

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Guerra in Yemen (Getty Images)

43 dei morti sono stati sepolti lo scorso venerdì (12 marzo) in condizioni di massima sicurezza. “Siamo con i migranti” – ha riferito la portavoce dell’agenzia per migrazioni delle Nazioni Unite in Yemen Olivia Headon – “hanno urgentemente bisogno di protezione.

Fonte Al Arabiya

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