Denise Pipitone, l’appello della ragazza russa: “Mamma sono qui, non ti ho mai dimenticata”

Si accendono nuovamente i riflettori sul caso della scomparsa di Denise Pipitone, la bimba scomparsa il primo settembre del 2004 a Mazzara del Vallo.

Denise Pipitone parla avvocato famiglia
Denise Pipitone (screenshot Rai3)

Ci sono nuovi risvolti sul caso della scomparsa di Denise Pipitone. Dopo 17 anni si intravede una luce in fondo al tunnel, un barlume di speranza, per la mamma Piera Maggio e il papà naturale Piero Pulizzi.

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La ragazza russa che somiglia a Piera Maggio cerca disperatamente sua mamma

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Durante la puntata del 31 marzo di Chi l’ha visto, il celebre programma di Rai 3 condotto da Federica Sciarelli, si è tornati a parlare del caso della scomparsa di Denise Pipitone.

Una telespettatrice russa che vive in Italia da vent’anni e fa l’infermiera in Val Seriana mentre guardava un programma televisivo sulla tv russa è rimasta impressionata dalla somiglianza incredibile di una ragazza, Olesia, con Piera Maggio. Così, la donna ha deciso di chiamare la redazione di Chi l’ha visto.

Si chiama Olisia la ragazza che cerca disperatamente i suoi genitori. “Mammina mia, non ti ho mai dimenticata. Per favore aiutatemi“, dice la ragazza nel videomessaggio realizzato per il canale televisivo russo.

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“Noi crediamo nella magia della televisione”, dice il conduttore della trasmissione televisiva e  chissà che non sia vero. Magari

Secondo il corrispondente della Rai da Mosca la prova del Dna è stata fatta. “La ragazza, dopo il programma che è andato in onda il 23, è stata portata in un villaggio molto lontano da Mosca e sarebbe tornata in nottata. Avevano già fatto il prelievo di un campione di Dna. Non siamo in grado di sapere se la ragazza abbia delle reminiscenze di italiano o di dialetto siciliano. Durante il programma questo non se lo sono posti come problema“.

Loro tutto potevano immaginare ma non che fosse Italia – dice l’avvocato di Piera Maggio – Adesso apprendo del fatto che sia stato prelevato un campione di Dna, a questo punto la nostra presenza a Mosca non è più necessaria“.

 

 

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