“Oggi è un altro giorno”, la storia di Cloe Facchini: così sono diventata trans

Quando è apparsa per la prima volta a “La prova del cuoco” si chiamava Riccardo ed era uno chef molto capace. Oggi il suo nome è Cloe Facchini, sta affrontando un percorso di transizione e ha anche trovato l’amore.

Durante la puntata del 25 maggio di “Oggi è un altro giorno”, l’ospite di Serena Bortone è Cloe Facchini, la cuoca transessuale protagonista de “E’ sempre mezzogiorno” condotto da Antonella Clerici.

La storia di Cloe Facchini: passione per la cucina, amore e percorso di transizione

La mia passione per la cucina è nata con la mia nonna. Ho iniziato a cucinare in tv nel 2010. Feci un concorso a eliminazione diretta, era difficilissimo perché devi parlare e muovere le mani. Arrivai prima e mi guadagnai il titolo per la stagione“.

Quando è arrivata alla “Prova del cuoco” la bella Cloe si chiamava Riccardo. “Antonella non la sentivo da un po’ perché mi ero isolata e volevo pensare a me e alla mia transizione che non è un percorso semplice. Quando ho preso la decisione mi sono allontanata e quando ho pubblicato un post comunicando la mia transizione ho visto il telefono che si stava fondendo sul tavolo perché ho iniziato a ricevere chiamate. Poi Antonella Clerici mi ha chiamata ed è stata molto carina con me“.

Poi la famosa conduttrice invia un video messaggio per Cloe Facchini la quale si dice molto felice e orgogliosa della decisione di affrontare una transizione. “Sono felice perché hai trovato un compagno alla tua altezza e spero che passeremo insieme altro tempo“.

Io adoro Antonella – replica Cloe – perché è una persona molto aperta che non mette mai etichette“. Il timore nei confronti delle persona transgender nasce spesso dalla mancanza di conoscenza. “Questo è un grosso limite – dice Cloe – alla fine siamo uguali, abbiamo lo stesso stile di vita“.

L’infanzia di Cloe Facchini, nata a Bologna da una mamma molto intelligente ma anche molto fragile e un padre “don Giovanni” che aveva una seconda famiglia, è stata segnata dalla sofferenza. “Io ho incontrato la mia sorellastra quando avevo 20 anni e mi si è aperto il cuore perché ho visto la mia immagine riflessa sul suo volto“.

Tuttavia della sua infanzia ha un ricordo dolcissimo della sua amata nonna: “Io sono cresciuta con la nonna – dice Cloe – la seguivo ovunque perché ero una bambina completamente abbandonata. Facevo fatica a instaurare rapporti con bambini della stessa età. Io non avevo voglia di farmi compatire, ho sempre avuto un carattere di ferro, e già da piccolo avevo scelto di fare il cuoco per potermi affermare ed essere indipendente“.

Cloe Facchini racconta poi di aver avuto una percezione di sé come femmina sin da bambina. “Avevo molto disagio a scuola quando dovevo andare nel bagno dei maschietti o quando facevo sport avevo molto imbarazzo a spogliarmi e farmi la doccia. La situazione più semplice era quella di definirmi omosessuale, non c’era internet e non capivo il mio malessere perenne e costante. Quando soffri di disforia di genere senti di voler esternare la tua identità. Così ho iniziato un percorso psicologico e ho iniziato a conoscere la felicità“.

La felicità non è tardata ad arrivare. La bella cuoca si è innamorata del suo Maurizio con il quale sta insieme da due anni e mezzo. “L’ho incontrato il giorno del mio compleanno – dice – e quando l’ho visto è stato amore. Quando l’ho conosciuto era ancora Riccardo“.

Il percorso di transizione di Cloe però non è ancora completo. “Quando finirò il mio percorso – racconta – sarò una trans a tutti gli effetti. Avrò una vagina invece di un pene. I nostri rapporti non è che siano cambiati più di tanto. All’inizio del 2020 è stato lo sforzo più grande della mia vita perché ho fatto coming out con lui. Gli ho parlato a cuore aperto e lui mi ha detto che non sarebbe mai cambiato nulla“.

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