Mattanza alle Isole Faroe: 1.400 delfini uccisi in un giorno

Ennesimo Grindadráp nelle Isole Faroe, la pratica barbarica prevede ogni anni il massacro in riva di dozzine di globicefali, o delfini pilota.

Rabbia e frustrazione per l’ennesimo Grindadráp nelle Isole Faroe, così si chiama la pratica barbarica che prevede il massacro in riva di dozzine di globicefali, detti altrimenti delfini pilota. La mattanza è avvenuta la scorsa domenica 12 settembre: la strage è senza precedenti. Le carcasse sono state prelevate da terra e distribuite ai locali, pronte per il consumo.

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La caccia ai cetacei, tradizione centenaria ben radicata nell’arcipelago Fær Øer tra l’Islanda e la Scozia, ha provocato la morte di oltre 1.400 mammiferi marini. Le agghiaccianti immagini condivise sui principali social networs sono, come sempre, di una brutalità deplorevole: migliaia di animali inermi sulla battigia di Skalabotnur a Eysturoy, al largo delle coste settentrionali dell’Europa, tra il Mare di Norvegia e il nord dell’Oceano Atlantico. L’acqua del mare, nuovamente irrorata, si macchia ogni anno del colore della violenza, tramutando nell’annuale e smisurato tappeto di morte dal vivo rosso sangue. Immediata rabbia e frustrazione non solo da parte degli ambientalisti, ma anche alcune organizzazioni che partecipano annualmente all’evento. Tra questi anche il il presidente dell’Associazione balenieri delle isole, Olavur Sjurdarberg, il quale ha ammesso pubblicamente che l’operazione: “È stata un grande errore.

Il governo delle Isole Faroe afferma che ogni anno vengono catturati in media circa 600 globicefali e 30/40 delfini.

Fonte BBC

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