L’ultimo aggiornamento arriva a quasi una settimana dalla sua liberazione. Divieto di viaggio per Zaki: lo riferiscono le fonti egiziane.
Sono passati appena 6 giorni dal rilascio formale di Patrick Zaki. L’ultimo aggiornamento, riferito da fonti egiziane anonime, non porta tuttavia buona notizie. Secondo quanto si apprende dall’Ansa, il ricercatore egiziano dell’Università di Bologna sarebbe stato inserito in una black-list che gli impedisce di fatto qualsiasi viaggio all’estero. Pertanto, qualsiasi meta oltre l’Egitto è tagliata fuori: Patrick Zaki dovrà aspettare la fine del processo con conseguente assoluzione prima di tornare in patria.
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Patrick Zaki nella lista nera: non può viaggiare all’estero
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A riportare la drammatica notizia è l’Ansa, la cui fonte precisa che alcune dichiarazioni egiziane informate sul caso, che hanno chiesto l’anonimato, hanno riferito all’agenzia di stampa che lo studente dell’Università di Bologna è attualmente impossibilitato a spostarsi al di fuori del confine egiziano. Il motivo risiederebbe nell’inserimento del suo nome in una lista nera che gli impedirebbe di rincasare in Italia prima della fine del processo e dell’assoluzione. “Sì, è nella lista nera“, hanno confermato le fonti egiziane all’Ansa, contraddicendo ciò che Patrick ha detto di recente in TV.
Ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa la scorsa domenica sera, 12 dicembre, Patrick aveva asserito pubblicamente di non avere alcun divieto di viaggiare al momento. “Credo di poter venire in Italia al più presto.”, aveva difatti aggiunto il ricercatore in collegamento. Stando agli ultimi comunicati locali, la sua dichiarazione sarebbe falsa: “Non potrà andarsene prima della la fine del processo“, hanno ribadito le fonti egiziane, precisando che non sono al corrente se il ricercatore abbia o meno il passaporto; “Poco importa, perché gli è vietato viaggiare.”
Patrick Zaki è stato scarcerato dal commissariato di Mansura, sua città natale, lo scorso mercoledì 8 dicembre. Libero, ma non assolto, Patrick Zaki è in attesa della prossima udienza del processo. Le accuse sono quelle di “diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese” a causa della pubblicazione di un articolo-denuncia contro il regime di Abdel Fattah al-Sisi e all’escalation di violenza e persecuzione perpetrate alla minoranza ortodossa dei cristiano-copti.
La prossima udienza è fissata per il primo febbraio 2022 e tuttora non vi sono previsioni certe sulla durata effettiva del processo.
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