Covid-19, il bollettino del 9 febbraio: 81.367 nuovi casi e 384 vittime

Il Ministero della Salute, nella giornata di oggi mercoledì 9 febbraio, ha comunicato i numeri dell’epidemia da Covid-19 in Italia tramite bollettino.

Aggiornato lo stato dell’epidemia da coronavirus diffusasi nel nostro Paese. Secondo i dati dell’odierno bollettino del Ministero della Salute, i casi di contagio complessivi sono 11.847.436, ossia 81.367 unità in più rispetto a ieri a fronte di 731.284 tamponi effettuati nelle ultime 24 ore.

Bollettino coronavirus 9 febbraio
(Ministero della Salute)

Ancora in discesa i soggetti attualmente positivi che risultano essere in totale 1.874.625 (-53.175), così come i pazienti ricoverati in terapia intensiva: 1.35026 in meno di ieri. Le persone guarite salgono a 9.822.915 con un aumento di 134.460 unità rispetto a ieri. Purtroppo, si aggrava il bilancio dei decessi con 384 vittime registrate nelle ultime 24 ore che hanno portato il totale a 149.896. 

Covid-19, bollettino: i numeri in Italia di martedì 8 febbraio

Coronavirus bollettino 9 febbraio
(Getty Images)

Come riportato all’interno del bollettino di ieri, le persone risultate positive al virus dall’inizio dell’emergenza erano 11.765.767. Risultavano essere ancora in calo i soggetti attualmente positivi che ammontavano a 1.927.800, così come i ricoveri nei reparti di terapia intensiva: 1.376 in totale. I guariti salivano a 9.688.455 mentre il bilancio totale dei morti in Italia saliva a 149.512. 

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Coronavirus, bollettino: i numeri del Covid-19 in Italia nella giornata di lunedì 7 febbraio

Stando alla tabella sanitaria del Ministero della Salute di lunedì, i casi di contagio complessivi erano in totale 11.663.338. Proseguiva il calo dei soggetti attualmente positivi che risultavano essere 1.990.701. Scendeva anche il numero dei ricoveri in terapia intensiva: 1.423 in totale. Le persone guarite salivano a 9.523.540 mentre i decessi a 149.097. 

PER APPROFONDIRE LEGGI QUI —> Covid-19, il bollettino del 7 febbraio: 41.247 nuovi contagi e 326 decessi

Oms, il bilancio dei morti con Omicron è elevatissimo

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha reso noti i dati della pandemia da Covid da quando è stata rilevata la variante Omicron. Stando a quanto riporta la redazione di AdnKronos, l’Oms avrebbe stimato che vi sarebbero stati oltre 130 milioni di casi e 500mila decessi.

Numeri spaventosi, ha affermato il funzionario Abdi Mahamud il quale ha voluto sottolineare la tragicità della circostanza considerato che attualmente ci troviamo nell’era dei vaccini. Maria Van Kerkhove, a capo della task-force dell’Oms per il Covid, ha fatto da eco alle parole del collega sostenendo che appunto si tratta di numeri sbalorditivi. Dati così elevati che le rilevazioni precedenti, a confronto, sembrano piatti. Ma non è mancato dell’ottimismo, perché anche a suo dire la pandemia starebbe finendo.

Mascherine all’aperto, via all’obbligo: pubblicata l’Ordinanza

Non sarà più obbligatorio indossare le mascherine all’aperto, ma si dovrà continuare a portarle con sé. Questo quanto stabilito dal Ministero della Salute che in data odierna ha emanato un’ordinanza a mezzo della quale è stato disposto che fino al 31 marzo bisognerà continuare a portare i dispositivi di protezione individuale ma non vi sarà l’imposizione di indossarli.

Resta fermo, invece, l’obbligo al chiuso eccezion fatta – ovviamente- per le abitazioni private. Esentati solo coloro i quali sono affetti da gravi disabilità o comunque patologie che impediscono una corretta respirazione del soggetto. L’ordinanza è valida su tutto il territorio nazionale, nessuna regione o provincia autonoma esclusa.

Il provvedimento, di certo, nasce da un’attenta analisi della curva epidemiologica che finalmente dopo tempo sta iniziando a mostrare evidenti segni di miglioramento.

Gravidanza e vaccini, il rischio del Covid è molto più alto

Un’annosa vicenda quella riguardante la somministrazione del vaccino nelle donne in gravidanza. Un tema dibattuto sul quale, però, adesso pare sia stato messo un punto fermo. Stando a quanto riporta la redazione di TgCom24, l’Aifa avrebbe stabilito, infatti, che la vaccinazione può avvenire sia durante la gravidanza che l’allattamento e soprattutto che non vi sarebbero particolari problemi legati alla sicurezza di questa parte di popolazione.

I dati non hanno mostrato alcun risvolto negativo del farmaco, anzi il rischio maggiore per una donna e per il feto sarebbe quello di contrarre il Covid senza essere immunizzati. Ed infatti, stando alle evidenze scientifiche le pazienti in gravidanza positive e con sintomi “sembrano essere a maggior rischio di malattia grave rispetto alle pazienti non in stato di gravidanza, soprattutto in presenza di comorbilità“.

Per non parlare del fatto che “le donne incinte risultano a maggior rischio di sviluppo di trombosi venosa profonda, embolia polmonare e ictus in seguito al Covid“.

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