“Festival di Sanremo” 1983. Pessimo piazzamento per il brano immortale del cantante più amato di sempre

“Festival di Sanremo”: l’appuntamento musicale più atteso dagli italiani. La kermesse canora sforna successi indimenticabili che rimangono nella storia del repertorio nostrano. Tutto sull’edizione del 1983

La 33esima edizione del Festival di Sanremo si svolse al teatro Ariston dal 3 al 5 febbraio 1983. Cambio di guardia alla conduzione; addio a Claudio Cecchetto che presentò nelle tre annate precedenti e benvenuto ad Andrea Giordana, affiancato per l’occasione dalle conduttrici del programma musicale “Discoring”, Isabel Russinova, Anna Pettinelli ed Emanuela Falcetti.

Tiziana Rivale, Festival di Sanremo 1983
Tiziana Rivale, Festival di Sanremo 1983 (Instagram)

Quest’edizione suscitò clamore, soprattutto con il riscontro a posteriori del successo di molti brani presentati. Le canzoni che salirono sul podio, infatti, non ebbero grande seguito una volta calato il sipario sulla kermesse canora. Al contrario, i pezzi con minor fortuna nella classifica finale del concorso sono ancora oggi indimenticabili e rappresentano delle pietre miliari nella storia della musica nostrana.

“Festival di Sanremo”: tutto sull’edizione del 1983. Ricordate cosa accadde?

Vasco Rossi, Festival di Sanremo 1983
Vasco Rossi, Festival di Sanremo 1983 (Instagram)

Il Festival di Sanremo 1983 fu vinto a sorpresa dalla sconosciuta Tiziana Rivale con la canzone “Sarà quel che sarà” scritta da Roberto Ferri e Maurizio Fabrizio (autore di “Storie di tutti i giorni” di Riccardo Fogli, brano vincitore dell’edizione precedente).

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In seconda posizione troviamo Donatella Milani con la canzone “Volevo dirti”; medaglia di bronzo per Dori Ghezzi con “Margherita non lo sa”.

Piazzamento pessimo (25° posto) per Vasco Rossi che si presentò con una delle sue canzoni più celebri, “Vita spericolata”. Quella del 1983 fu la sua seconda e ultimissima partecipazione al Festival di Sanremo per il rocker di Zocca. Abbandonò il palco durante la serata finale mentre era ancora in esecuzione, svelando così al pubblico che gli artisti stavano di fatto cantando in playback.

Altro scandalo riguarda la posizione della canzone “Vacanze romane” dei Matia Bazar. Il meraviglioso brano della storica band formatasi a Genova conquistò il quarto posto ma si aggiudicò comunque il Premio della critica.

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Incredibile anche il nome della quinta canzone classificata: “L’italiano” di Toto Cutugno. La scrisse per farla cantare ad Adriano Celentano che rifiutò. Divenne successivamente emblema dello stesso Cutugno e vendette milioni di copie in tutto il mondo tanto da essere considerata all’estero una sorta di Inno d’Italia non ufficiale.

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