Il Governo di un Paese europeo valuta l’abbattimento controllato di una specie

Su proposta del ministro dell’Agricoltura Anna-Caren Sätherberg, si pensa di ridurre una popolazione animale molto diffusa nel Paese scandinavo.

La coesistenza tra uomo e specie animali continua a essere – in tutto il globo – un tema al centro dell’attenzione. Anche la Svezia vive questa drammatica situazione di dualismo: non ingannino la base elettorale di cui gode il “Partito Ambientalista i Verdi” (nelle elezioni europee del 2019 ha ricevuto 11,52%.

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(Foto di Steen Jepsen da Pixabay)

In Italia – per fare un parallelo – in occasione della medesima chiamata alle urne, la “Federazione dei Verdi” si è arenata al 2,32%) e la visibilità mediatica che, rispetto alle tematiche ambientaliste, ha portato Greta Thunberg ad essere al centro dell’attenzione.

Il Governo svedese medita l’abbattimento di oltre la metà degli esemplari di lupi

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(Foto di David Mark da Pixabay)

Il Konungariket Sveriges, organo titolare del potere esecutivo in Svezia, vorrebbe ridurre drasticamente (più della metà) il numero di lupi presenti nel territorio: da oltre 480 esemplari si passerebbe a 170 (valore stabilito, nel corso di precedenti dibattiti parlamentari datati 2013).

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La proposta è partita dal Ministero dell’Agricoltura, dalla titolare del dicastero Anna-Caren Sätherberg: si ritiene inevitabile tale scelta in virtù dei danni che la specie arreca agli allevatori di bestiame.

Non si è fatta attendere la reazione di numerose associazioni animaliste: WWF ha dichiarato senza esitazione che la misura non ha nulla a che vedere con la protezione dell’ambiente e dei lupi, bensì è riconducibile a strategie elettorali volte a ingraziarsi (e favorire) le lobby della caccia. Secondo l’organizzazione internazionale non governativa di protezione ambientale con sede nella città di Gland, il calcolo delle 170 unità sarebbe inoltre privo di qualsivoglia fondamento scientifico.

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Il WWF guarda con grande preoccupazione ai segnali inviati dalla proposta e agli effetti negativi a lungo termine. L’organizzazione ha già presentato delle proposte di modifica all’ordinanza in modo da fornire strumenti per una convivenza funzionante tra umani e grandi predatori” ha affermato Benny Gäfvert, esperto di predatori del WWF.

Ricordiamo che la specie è tutelata dalla Convenzione di Washington per la salvaguardia della fauna e della flora selvatica (pagg. 170-270): la decisione potrebbe quindi scontrarsi con le direttive internazionali.

Fonte: Sveriges Riksdag.

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