Mottola assolti per omicidio Mollicone. Intanto rischiano brutale linciaggio

Assolti i cinque imputati per l’omicidio di Serena Mollicone. “Assassini” “Vergogna” urla il suo disappunto la folla fuori dal palazzo di giustizia. In aula anche i genitori di Marco Vannini.

Sono stati tutti assolti i cinque imputati per l’omicidio di Serena Mollicone; in questo processo era coinvolto il nucleo familiare composto da Marco Mottola, Franco Mottola, padre del primo ed ex comandante dei carabinieri di Arce e Anna Maria, rispettivamente madre e moglie dei due.

Tutti assolti per l'omicidio di Serena Mollicone
Foto di Ansa

Per loro sono cadute tutte le accuse dopo ben dieci ore di camera di consiglio. Anche a Vincenzo Quatrale, il quale all’epoca dei fatti era vice maresciallo (accusato di concorso esterno in omicidio), e l’appuntato dei carabinieri Francesco Suprano (accusato di favoreggiamento) è toccata la stessa sorte.

Grande disappunto, i Mottola rischiano il linciaggio. In aula anche i genitori di Marco Vannini

Tutti assolti per l'omicidio di Serena Mollicone
Foto di Ansa

Un risultato inaspettato dato che solo per la famiglia Mottola si era stimato un totale di 75 anni di carcere, 24 anni per Marco, 21 anni per Anna Maria e 30 per Franco. Questa assoluzione ha portato la folla, che aspettava il verdetto fuori dall”aula e fuori dal palazzo di giustizia, a inveire contro gli ex imputati.

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In molti hanno espresso il loro sgomento e il loro disappunto, «Vergogna!» si è sentito più volte urlare e per scampare ad un linguaggio la famiglia Mottola si è dovuta nascondere per qualche minuto in un bar, sorvegliata dalle forze dell’ordine.
Presenti in aula anche Marina Conte e Valerio Vannini, genitori di Marco Vannini, il quale nel 2015 era stato lasciato morire a soli 21 anni a Ladispoli, dopo aver accidentalmente ricevuto un colpo di arma da fuoco nell’abitazione della sua fidanzata.

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Per questo grave caso la famiglia Ciontoli è stata condannata definitivamente. Data la similitudine tra le due vicende i genitori di Vannini si sono così espressi «Era doveroso per noi essere qui, siamo diventati un po’ il simbolo della giustizia italiana perché noi giustizia l’abbiamo avuta e lo stesso meritano Serena e suo padre Guglielmo. I due casi, come detto dal pm, sono simili»

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