Coronavirus, la vera strategia del Regno Unito: non è l’immunità di gregge

Boris Johnson, primo ministro del Regno Unito, ha deciso di agire in merito alle misure da porre in essere per limitare il diffondersi del nuovo coronavirus. Passo indietro sull’immunità di gregge.

Boris Johnson
Boris Johnson (Getty Images)

Anche la Gran Bretagna pare abbia preso coscienza della pericolosità del nuovo coronavirus. Boris Johnson, nel corso della sua ultima conferenza stampa ha comunicato che anche il Paese d’oltremanica attuerà misure di contenimento per evitare la diffusione del Covid-2019. Un significativo passo indietro rispetto alle notizie giunta circa una volontà del Primo Ministro di applicare la strategia della cosiddetta “immunità di gregge”.

Leggi anche —> Coronavirus, l’esperto sul picco dell’epidemia: “Vi indico quanti casi ci aspettiamo”

Coronavirus, Regno Unito: messe in atto misure di contenimento per limitare i contagi

Boris Johnson, nel corso della sua ultima conferenza stampa ha comunicato che anche la Gran Bretagna metterà in atto misure di contenimento nei confronti della diffusione del nuovo coronavirus. Il Primo Ministro ha avvisato i propri cittadini, come fatto dal suo omologo italiano Giuseppe Conte, che da oggi in poi la quotidianità di ognuno verrà stravolta.

Chiunque dovesse avvertire i sintomi tipici della contrazione del virus, o lo sappia di suoi familiari, dovrà isolarsi per 14 giorni. È stato chiesto alla popolazione, inoltre, di evitare assembramenti, di non recarsi in luoghi affollati e di evitare viaggi se non altamente necessario.

Anche la Gran Bretagna ha posto l’accento su quelli che potrebbero essere i soggetti più a rischio. Stando a quanto riporta la redazione de Il Corriere della Sera, Boris Johnson ha dichiarato che le persone vulnerabili, compresi gli anziani e soggetti con patologie pregresse e quadri clinici precari, dovranno adottare misure ancora più drastiche.

La stretta maggiore è stata disposta per la capitale. Londra, centro con il maggior numero di casi, sul grafico dei contagi, pare essere molto più avanti nella diffusione del coronavirus rispetto ad altre città.

Coronavirus, il professor Chris Whitty: “Le prossime 12 settimane saranno particolarmente difficili”

In merito all’emergenza coronavirus, si è espresso anche il direttore medico inglese Chris Whitty. Il professore ha annunciato alla popolazione che non basteranno un paio di settimane per debellare il virus e che, riporta Il Corriere della Sera, “le prossime 12 settimane saranno particolarmente difficili per i colleghi della sanità, siamo estremamente orgogliosi di ciò che stanno facendo”.

Whitty ha poi parlato dei tamponi di cui la Gran Bretagna era stata tacciata di non essere in possesso. Il professore ha comunicato, “rigettando le accuse”, che a livello nazionale sono stati effettuati ben 45.000 esami. Al momento la Gran Bretagna ha chiuso luoghi in cui potrebbero crearsi assembramenti, ma non le scuole di cui ad oggi è confermata l’apertura.

Un significativo passo indietro rispetto alla dichiarazioni di pochi giorni fa, secondo cui Downing Street aveva affermato che la miglior strategia possibile fosse quella di mettere in atto la cosiddetta “immunità di gregge”.

Leggi anche —> Coronavirus, “lasciate le scarpe fuori di casa”: l’audio che circola su Whatsapp

Coronavirus
Medici Coronavirus (Getty Images)
Impostazioni privacy