Covid-19, da Alessandria parla il primo medico ricoverato

È la storia di Pier Luigi Piovano, oncologo, guarito dal Covid-19 grazie alla sperimentazione del farmaco anti-artrite. Ha contagiato però tutta la famiglia: “essenziale fare i tamponi ai sanitari”

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Piovano e la sua famiglia (lastampa.it)

Arriva direttamente da Alessandria la storia di Pier Luigi Piovano, il primo medico della città risultato positivo al Covid-19 e ricoverato in ospedale. Lui adesso è a casa, è stato dimesso qualche giorno fa dal Santi Antonio e Biagio. Sta meglio ma non si sente completamente guarito e fuori da quella che è la cappa del coronavirus.

Sì perché in famiglia non è il solo che deve affrontare la battaglia. Tutta la sua famiglia è stata infatti contagiata. Sua moglie, oncologa come Piovano e responsabile dell’Ufim (Unità mesotelioma), è positiva al Covid-19 ma asintomatica e anche le loro due figlie sono ammalate, a letto con la febbre da alcuni giorni.

Piovano ha raccontato a La Stampa della sua esperienza e ammette di non sentirsi al sicuro. “Non ho più bisogno dell’ossigeno come prima” ha detto. Ha rivelato di tenere ancora una bombola vicino al letto perché gli “dà sicurezza”. E poi ammette: “Le nostre figlie le abbiamo contagiate noi”.

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Covid-19, l’importanza dei tamponi ai sanitari

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Covid-19 (Getty Images)

Il medico ora guarito spiega quella che secondo lui è la vera radice dei problemi del cotagio da Covid-19. Motivo che ha portato anche al contagio della sua famiglia. L’impossibilità di fare i tamponi a tutti i sanitari, medici e infermieri. Per Piovano è importante farli, ora ma anche fin dallo scoppio dell’emergenza era necessario, in modo sistematico. Ma non dona colpe l’oncologo: “ad Alessandria si sono seguiti i protocolli che venivano indicati” ha chiarito.

Solo adesso vengono effettuati i tamponi a tutti i sanitari ma nel frattempo il virus è andato avanti grazie agli asintomatici che non sapevano di esserlo. E Piovano pensa che sia stato anche questo il caso per la sua famiglia. A fine febbraio si usavano già guanti e mascherine ma non erano ancora considerati dispositivi ad alta protezione.

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Coronavirus, l’oncologo tra i primi a sperimentare il tocilizumab

L’esperienza dell’oncologo di Alessandria, come ha raccontato a La stampa, è iniziata circa un mese fa, il 9 marzo. Alcuni sintomi dell’influenza che, sono alcuni giorni dopo, con il tampone, si rivelano quelli del Covid-19. Stava davvero molto male Piovano ma è riuscito a sconfiggere il virus grazie al farmaco sperimentale anti-artrite, il tocilizumab.

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“Forse sono stato il primo, o tra i primi, cui è stato somministrato in ospedale ad Alessandria” ha ammesso. E su questo ha dato subito il suo consenso e ben presto sono arrivati i primi miglioramenti fino a quando il 25 marzo è stato dimesso.

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