L’Aifa dà il via libera a una sperimentazione contro il Coronavirus

L’Aifa, Agenzia italiana del farmaco, ha dato in via a un nuovo studio clinico per ridurre notevolmente i decessi da Covid-19.

Coronavirus
(Foto di Pete Linforth-Pixabay)

Sulla base di studi clinici fatti in Cina, l’Aifa ha appena approvato la sperimentazione Inhixacovid19. Gli esperti infatti pensano che sia utile somministrare eparina a basso peso molecolare a pazienti con sintomi gravi di Coronavirus in modo da aiutare a eliminare l’infezione, intrappolando il virus ed evitare complicanze come embolie polmonari e trombosi. La sperimentazione vedrà coinvolti 300 pazienti in 14 istituti italiani al fine di ponderare l’efficace dell’anticoagulante somministrato a diversi dosaggi. Era già stata consigliata dall’Organizzazione mondiale della sanità l’eparina a basso peso molecolare per trattare pazienti allettati con Covid-19. Il rimanere immobili al letto aumenta infatti il rischio di avere problemi di coagulazione come trombosi ed embolie polmonari, perciò i protocolli prescrivono già ora la somministrazione di anticoagulanti a dosi preventive. Il nuovo studio Inhixacovid19 vuole capire se l’enoxaparina (l’eparina a basso peso molecolare) possa ottenere un effetto terapeutico sui pazienti se viene somministrata in dosi medio-alte.

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La decisione dell’Aifa sulla base di studi clinici in Cina

pipistrello pangolino
coronavirus (Foto di Tumisu-Pixabay)

A coordinare la sperimentazione sarà Luigi Viale dell’Università di Bologna e direttore dell’unità operativa Malattie infettive del Policlinico Sant’Orsola-Malpighi. Il nuovo trial vedrà coinvolti 300 pazienti Covid-19 in 14 istituti sparsi per l’Italia e il farmaco sarà dato in maniera del tutto gratuita dall’azienda Techdow Pharma, filiale italiana della Shenzen Hepalink Pharmaceutical Group, che ha promosso gli studi clinici in Cina. Ai 300 pazienti che saranno coinvolti nello studio sarà somministrata una volta al giorno enoxaparina biosimilare per via sottocutanea.

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Pavia
coronavirus (Getty Images)

A 200 pazienti sarà fatta la dose profilattica (già consigliata nelle linee guida: 4mila Ui), mentre ad altri 100 pazienti saranno somministrate dosi più alte, potenzialmente terapeutiche, fino a 10mila Ui e in base alla massa corporea di ognuno di loro.

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