Covid-19, Rezza sul test sierologico: “Non dà il patentino di immunità”

Giovanni Rezza del dipartimento di malattie infettive Iss in collegamento su Rai 3 ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni in merito all’utilità del test sierologico. 

Covid-19 primo volontario vaccino sperimentale
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L’Italia è ancora nel bel mezzo dell’emergenza coronavirus: nonostante il trend sia in discesa, i decessi continuano ad aumentare. Nelle ultime 24 ore sono morte infatti altre 525 persone: il totale ora ammonta a 22.170 deceduti. Il governo sta pianificando la fase 2 dell’emergenza, ossia quella di convivenza con il virus: nel prossimo mese dovrebbe terminare il lockdown e dovrebbero essere allentate le misure di contenimento. Giovanni Rezza, epidemiologo dell’Istituto Superiore della Sanità, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso della trasmissione Agorà di Rai 3. Rezza ha parlato sia della fase 2 sia dei tanto discussi test sierologici.

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Covid-19, le parole di Giovanni Rezza sul test sierologico

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Giovanni Rezza, intervenuto durante la trasmissione Agorà, ha parlato dei test sierologici che servono per individuare tutte quelle persone che sono entrate in contatto con il virus e per individuare gli anticorpi prodotti dal sistema immunitario. Il test sierologico non dà un patentino di immunità. Serve per fare uno studio epidemico per vedere qual è la diffusione dell’infezione nelle varie zone italiane. E questo è comunque importante farlo”. Rezza ha anche rivelato che i modelli matematici mostrano una curva epidemica in diminuzione ma ha anche spiegato che i casi segnalati rappresentano appena un decimo delle reali infezioni perché ci sono gli asintomatici e ci sono persone che non vengono sottoposte al tampone.

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Covid-19 test immunità in arrivo criteri
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L’esperto ha anche chiarito che l’Italia si trova ancora in Fase 1 e quindi bisogna adottare tutte le precauzioni possibili prima di riaprire le attività produttive.

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