Decreto rilancio, via libera del Cdm. Conte: “25,6 miliardi per i lavoratori”

Giuseppe Conte è intervenuto in diretta e ha spiegato il nuovo decreto a tutti gli italiani. 

Imprenditore suicida crisi virus Conte
(Getty Images)

Il coronavirus ha messo in ginocchio il sistema sanitario nazionale e ha scatenato una crisi senza precedenti. La quarantena, come insegna la storia, è l’unica via percorribile per ridurre la diffusione di un virus: ciò comporta, tuttavia, un blocco dell’economia. Milioni di imprese rischiano il fallimento, milioni di lavoratori sono in cassa integrazione o rischiano il fallimento. L’unico aiuto può arrivare dallo Stato. Il governo italiano, nelle ultime settimane, ha lavorato per un decreto per aiutare le imprese (specialmente quelle più colpite dalla pandemia). Dopo alcuni rinvii, Giuseppe Conte è intervenuto finalmente in diretta su Facebook e ha comunicato agli italiani il nuovo decreto.

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Giuseppe Conte parla del decreto rilancio

Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto rilancio. “Abbiamo lavorato a questo decreto nella consapevolezza delle difficoltà in cui si trova il Paese. Una manovra con delle prospettiva di ripresa economica e sociale. Abbiamo impiegato del tempo, ma non un minuto di più del necessario: ci siamo impegnati al massimo. Ci sono 25,6 miliardi a disposizione dei lavoratori“, ha dichiarato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante la conferenza stampa iniziata poco dopo le 20.30.

Il sostegno ai lavoratori autonomi

Nel decreto, ha spiegato il premier, sono previsti “aiuti economici soprattutto a chi non ha ricevuto nulla perché “dobbiamo fare in modo che arrivino in maniera rapida, semplice e veloce. Abbiamo pagato l’85 per cento della cassa ordinaria e quasi l’80 per cento del bonus per gli autonomi. In totale erogato misure per 4,6 mln di lavoratori“.
Il provvedimento prevede quindi che per gli autonomi professionisti iscritti alle gestioni separate Inps arriveranno 600 euro subito, che saranno dati a chi ne ha già beneficiato.

Aiuti alle imprese e reddito di emergenza

Nel provvedimento varato dal Cdm in serata vengono introdotte, ha annunciato Conte, “misure di rilancio e sostegno alle imprese per orientare l’economia ad una pronta ripartenza”.  Nel decreto, spiega, “c’è anche il reddito di emergenza per le fasce che hanno bisogno di una maggiore protezione“.
Alle imprese “sono stati destinati 15-16 miliardi alle imprese, che verranno erogati in varie forme dalle più piccole fino alla possibilità di capitalizzare le più grandi”. Per quante riguarda le imposte, verranno “tagliati miliardi di tasse per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato” con lo stop alla rata Irap di giugno.

Fondi per la Sanità e i disabili

Conte ha annunciato che “per la sanità c’è un intervento cospicuo, pari a 2 miliardi e 250 milioni”. Il governo ha anche previsto risorse per 40 milioni istiutendo il fondo per le strutture semi-residenziali.

Imu abolita per il settore del turismo

Il turismo è stato il primo settore ad essere colpito e sarà l’ultimo a rialzarsi. A causa del lockdown in questi mesi gli spostamenti erano vietati mentre in estate li alberghi e i villaggi ripartiranno con misure alquanto stringenti. In base al decreto rilancio, la prima rata Imu per gli alberghi e gli stabilimenti balneari sarà abolita, ha fatto sapere il premier. Aiuti anche per bar e ristornati che non dovranno pagare la Tosap. Per le famiglie con un reddito inferiore a 40mila euro, è previsto un bonus vacanze.

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La manovra prevista dal decreto rilancio ha due obiettivi: fronteggia l’emergenza e contiene anche le premesse per la ripresa economica.

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