Scuola, l’Azzolina assicura: “A settembre si torna in classe”

La ministra parla delle prime indicazioni per il ritorno a scuola. Lezioni in presenza per fino alle medie, didattica mista per le superiori. C’è il faldone con le linee guida della task force

Scuola
(GettyImages)

“A settembre si torna in classe, si torna a sentire la campanella, si torna tra i banchi, come è giusto che sia, come vogliono il ministro e le famiglie”. Questa la frase emblematica che ha pronunciato in tarda serata la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Un aggiornamento che dà nuove indicazioni sul rientro a scuola a settembre.

Proprio su questo c’erano state, infatti delle polemiche, nelle scorse settimane, quando si era parlato dell’ipotesi di una didattica mista, con alcune lezioni in presenza e altre da casa. “Il Comitato tecnico scientifico – ha aggiunto la ministra – risponderà ad una serie di domande che abbiamo posto; da quelle risposte lavoreremo per il rientro a settembre, lo stiamo già facendo. Bisogna ascoltare tutti”.

Ci sono dunque le prime, importanti e attesissime indicazioni sulla riapertura delle scuole e su come i bambini ed i ragazzi dovrebbero tornare sui banchi. Per gli alunni delle elementari e delle medie, oltre che per i piccoli dell’infanzia, c’è già da ora il sì alle lezioni in presenza. Questa una delle linee guida redatte dalla task force, presieduta da Patrizio Bianchi, che sono state sottoposte all’Azzolina.

“I bambini della scuola dell’infanzia, elementare e media devono poter essere in un contesto di socialità” ha chiarito Amanda Ferrario, dirigente scolastico che fa parte della task force.

LEGGI ANCHE -> Il virologo: “Da luglio possibile una piccola parte di spettatori negli stadi”

Se vuoi essere sempre informato in tempo reale sulle nostre notizie, seguici anche su sulle nostre pagine social Facebook, Instagram e Twitter

Scuola, le indicazioni per le scuole superiori

Scuola
(GettyImages)

Per le scuole superiori le indicazioni della task force sono, invece, diverse. Si palesa, infatti, la possibilità di intervallare un tempo in presenza e un tempo a distanza. Una didattica mista, dunque, per gli alunni più grandi, che per il momento si prevede almeno per la prima parte dell’anno. Una decisione per rispettare ancora il distanziamento sociale in ambienti che spesso risultano troppo piccoli.

LEGGI ANCHE -> Il ministro Boccia frena sugli spostamenti tra Regioni dal 3 giugno

Tra le linee fornite dal Comitato anche la ridefinizione dell’unità oraria. Si è stabilito che non è imposto che le lezioni debbano essere necessariamente di 60 minuti, ma di durata variabile.

Scuola
(GettyImages)

In questo modo si potrà sia far entrare gli alunni in modo scaglionato che proporre delle lezioni anche fuori dalle aule, nei parchi, giardini ed oratori oltre che in strutture comunali. Didattica anche alternativa con più musica, sport, cinema e teatro stringendo degli accordi con gli enti locali.

Impostazioni privacy