Ragazzino investito | pirata della strada scende e si mette a fumare

È drammatico il racconto degli amici di Simone, il ragazzino investito e ucciso da un’auto pirata. Ed il papà lo ricorda in maniera struggente.

Ragazzino investito
Drammatica testimonianza in merito a quanto successo al Ragazzino investito a Roma il 9 giugno Foto dal web

Andrea Roperto, il padre del ragazzino investito in via Francesco Cilea al quartiere Infernetto a Roma, rivolge una dedica al figlio che non c’è più. Simone aveva soltanto 14 anni e la sua vita è finita troppo presto ed in maniera terribile. Lo scorso 8 giugno, di notte, l’adolescente è finito con l’essere travolto da un’auto che lo ha buttato di sotto.

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Lui aveva incontrato alcuni compagni di classe con i quali sarebbe dovuto andare a cena per festeggiare la fine dell’anno scolastico. Frequentava il liceo scientifico ‘Democrito’ di Casalpalocco. Il papà Andrea Roperto ricorda così suo figlio. “Al mio angelo volato in cielo”, con una canzone e diverse fotografie ritratte per ricorda dei momenti felici vissuti in famiglia. La canzone riportata è ‘Vieni a Vedere Perché’, un vecchio brano di Cesare Cremonini sempre molto attuale. Nel testo c’è il seguente passaggio. “Capirai che il cielo è bello perché in fondo fa da tetto a un mondo pieno di paure e lacrime. E piangerai, oh altroché! Ma dopo un po’ la vita ti sembrerà più facile e così fragile, ricomincerai”. Una sorta di incoraggiamento che il genitore che da adesso in poi vivrà senza più il proprio figlio sembra fare a sé stesso.

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Ragazzino investito, il racconto: “Il pirata ci ha scherzato su”

Incoraggiamento che varrà anche per gli altri cari del ragazzino investito, e per chiunque altro si ritrovi a dovere vivere una tragedia del genere. Gli amici che hanno assistito alla scena riferiscono che il giovane ha compiuto un volo tremendo di almeno 20 metri. Che l’auto del pirata della strada – un giovane – “era un proiettile. Sarà andato almeno a 300 chilometri all’ora. E si è fermato poco dopo soltanto perché la sua macchina era distrutta dopo l’impatto. Appena sceso ci ha detto che non eravamo sulle strisce e ha fumato una sigaretta”. Ed un ulteriore dettaglio agghiacciante è il seguente: il pirata avrebbe chiamato il padre al telefono dicendogli: “Oh pà, ho investito un tizio”.

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