Coronavirus, la normale influenza lo maschererà. Come proteggersi

Coronavirus. L’estate ha rallentato ma non bloccato la sua diffusione. Cosa accadrà in autunno con il dilagare della normale influenza che ha sintomi simili

vaccino covid
vaccino (getty images)

Speravamo che l’arrivo del caldo e della stagione estiva avrebbe portato un evento straordinario: contagi zero e l’addio perenne al Coronavirus. Nonostante il rallentamento della diffusione degli infetti, il miracolo atteso non è arrivato.

Si corre dunque ai ripari, le settimane passano veloci e si teme per i mesi più freddi in cui si sovrapporranno le influenze stagionali classiche che, per certi versi, hanno sintomi comuni al Covid, il quale potrebbe “nascondersi” dietro di esse.

Senza un rapido sistema diagnostico e non potendo tracciare la catena di contatti sarà quasi impossibile rendersi conto di chi siano i contagiati da Coronavirus e chi no. Si potrebbero mettere in quarantena centinaia o migliaia di persone che magari hanno semplicemente un Rinovirus, bloccando l’auspicata ripresa economica.

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Coronavirus, interferenza virale: cos’è e come funziona

Rt Mascherina rischi
Ragazza con mascherina (foto Pixabay)

Barbara Rath dell’Università di Nottingham dice al quotidiano inglese The Guardian che Coronavirus, influenza e altre malattie respiratorie stagionali, se osservate solo in base ai sintomi, sono assolutamente indistinguibili.

Cosa succederà quindi con la presenza simultanea di tutte queste patologie? Potremmo incorrere nel fenomeno dell’interferenza virale, ossia l’eventualità che un virus possa inibire la possibilità ad altri di infettare. Non si sa ancora se sia il caso del Coronavirus, è un fenomeno ancora poco conosciuto. I dati però sembrano negare tale speranza.

L’unica sola difesa a quanto pare sarebbe il classico vaccino contro l’influenza. Viene messo a punto a febbraio dai virologi che lavorano circa sei mesi per preparare un prodotto utile a sviluppare l’immunità verso ceppi influenzali specifici.  Di solito viene assicurata un’ efficacia del 70%.

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Massimo Andreoni, direttore di Malattie infettive al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali, annuncia che ci attenderanno 6 mesi molti difficili da superare, la corsa al vaccino anti Covid sembra l’unica speranza. Nel frattempo Soumya Swaminathan, capo scienziata  dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità, ha dimostrato ottimismo sostenendo che entro al metà del 2021 avremo un vaccino che potrà essere ampliamente diffuso ed utilizzato da tutta l’umanità.

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