Apertura scuole: critica la posizione di Crisanti sulle linee guida

Fissato per oggi l’incontro del Cts in cui si discuterà sulle condizioni attuali per l’apertura delle scuole: linee guida attuali inefficaci

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Il Comitato Tecnico Scientifico discute oggi, 19 agosto, le condizioni attuali fissate per l’apertura delle scuole di settembre. Netta la posizione dell’epidemiologo di Padova, Andrea Crisanti, che a Open ha rilevato tutte le inadeguatezze delle linee guida previste dal ministro dell’Istruzione.

Se per taluni si tratta di misure che in qualche modo “devono” garantire la ripresa delle lezioni in classe, qualcun altro esprime dei dubbi sulla loro fattibilità. Il professor Luca Richeldi, membro del Cts, ha ad esempio ammesso che le condizioni attuali di ripresa non sono “ideali”; più netto il tono di Crisanti che le ritiene addirittura inadeguate per la salvaguardia della comunità.

Non ci si può basare solo sulle ipotesi del distanziamento in classe né sull’ipotesi che le famiglie vigilino sulla temperatura dei loro figli; si tratterebbe, infatti, di un approccio privo di fondamenti scientifici e non garantirebbe realmente la necessità di impedire l’accesso a scuola dei positivi.

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Risoluta la posizione dell’epidemiologo Crisanti sull’apertura delle scuole: le linee guida del governo falliscono l’obiettivo

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Secondo Crisanti le linee attuali sulla riapertura scolastica non tengono conto della necessità più importante: evitare l’entrata delle persone infette. Attualmente, infatti, si prevede il distanziamento al di sotto di un metro; una misura che però da sola sottolinea implicitamente l’impossibilità di isolare i casi positivi.

Quando poi si pensi all’altra misura, quella di affidare alle famiglie l’esigenza di non condurre a scuola quanti superino la temperatura di 37,5°, si sottolinea ancor di più la banalità dell’approccio adottato. Senza contarne l’inutilità in tutti quei casi in cui i giovani siano asintomatici e in quelli interessati da influenza stagionale.

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Rilevare la temperatura all’ingresso, rendere obbligatorio il vaccino, impedire l’accesso nelle aula ai residenti delle zone particolarmente esposte e deresponsabilizzare i dirigenti sono invece proposte che potrebbero fornire una risposta concreta a queste difficoltà e che, fin dai primi di agosto, Crisanti aveva presentato.

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