Chiuse le scuola in Campania: meglio “decisioni forti” che “mezze misure” per De Luca

Campania: proteste di genitori ed autisti contro la decisione di De Luca sulla chiusura delle scuole

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Vincenzo De Luca (Getty Images)

La decisione di De Luca sulla chiusura delle scuole non è piaciuta alle mamme napoletane che, in coro, protestano per aver privato i loro figli dal frequentare l’unico posto ritenuto più sicuro attualmente.

Nonostante gli immani sforzi condotti da insegnanti, dirigenti e tutto il personale per poter garantire il servizio scolastico, la scuola chiude i battenti almeno fino al 30 ottobre. Eppure, c’è chi ritiene che quello svolto finora dai ragazzi sia stato un buon lavoro; la dimostrazione di un ineccepibile rispetto delle regole, più di quello dimostrato dai “governanti”.

Alla protesta dei genitori si associa anche quella degli autisti di scuolabus: percorrendo le strade attigue alla sede della Regione, hanno voluto mostrare il loro disappunto contro il blocco dell’attività lavorativa.

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De Luca: proteste per la decisione di chiudere le scuole in Campania

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(Getty Images)

Protestano genitori e autisti dello scuolabus contro la decisione del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, di chiudere le scuole fino al 30 ottobre; ci si oppone al blocco delle attività e di un servizio, come quello scolastico, ritenuto da molti sicuro perché maggiormente controllato.

Di fronte alla progressiva risalita dei contagi in Campania, De Luca ha scelto la soluzione drastica. Del resto, il governatore della Campania non ha mai fatto mistero della sua posizione. Si tratta di una decisione che sta già subendo parecchie critiche, anche da parte del premier Conte e del ministro Azzolina.

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Vincenzo De Luca (Getty Images)

De Luca, intanto, dichiara che di fronte all’emergenza che si va profilando, vista l’impennata dei contagi in Campania, sono necessarie “decisioni forti” piuttosto che “mezze misure”. L’obiettivo è quello di scongiurare l’eventualità di dover ricorrere a soluzioni ancora più drastiche in futuro, per non aver agito tempestivamente oggi.

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