Incidente di Vermicino, la storia di Alfredo Rampi

Era un’estate tranquilla quel del 1981, finché un tragico evento non ne disturbò l’equilibrio. Sarà destinato a rimanere nel ricordo di molti per sempre.

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(Dibyendu Roy da Pixabay)

Sono passati quasi quarant’anni dalla tragica vicenda che continua a rimanere nella memoria di tutti. L’incubo di ogni genitore, la paura di ogni bambino. Un evento che ha creato un tale scalpore da dovergli la nascita dell’attuale Protezione Civile. Ed è proprio per l’importanza che ha rivestito nella nostra storia che la piattaforma televisiva Sky ha deciso di dedicargli una miniserie composta da 4 episodi.

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Alfredo Rampi, che cosa è successo

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(Goran Horvat da Pixabay)

Era il 10 giugno del 1981 quando Ferdinando Rampi decide di andare a fare una passeggiata con suo figlio Alfredo, 6 anni, e altri due amici. Il bambino chiede al padre di poter tornare a casa da solo, passando per i campi. Il padre acconsente. Una volta tornato a casa, verso le 20, si rende conto che il bambino non era arrivato. Iniziano così le ricerche.

La nonna del bimbo, ipotizzò che fosse caduto in un pozzo. Un pozzo artesiano situato in una piccola frazione di campagna vicino a Frascati lungo la via di Vermicino. Sebbene fosse coperto da una lamiera, il brigadiere Giorgio Serranti decise di farla rimuovere per poterlo ispezionare ugualmente. Ed è così che udirono i flebili lamenti del piccolo Alfredo. Il proprietario del pozzo, profondo 64 metri, aveva fatto mettere la lamiera alle 21 senza minimamente poter immaginare che un bambino ci potesse essere caduto dentro.

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(Pro File da Pixabay)

I tentativi di soccorso durarono 3 giorni. La vicenda aveva ormai ottenuto un successo mediatico tale che le ultime 18 ore vennero trasmesse in diretta sulla Rai. Tutta Italia col fiato sospeso. L’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, si recò personalmente sul luogo dell’incidente.

Nonostante tutti i tentativi effettuati, per il piccolo Alfredo non c’è stato nulla da fare. Morì il 13 giugno 1981, scivolando via dalla presa di uno speleologo volontario che cercò di salvarlo. Fu sepolto presso il Cimitero del Verano di Roma.

Questo episodio fu emblematico per mettere in evidenza la mancanza di organizzazione e coordinazione dei soccorsi. In situazioni di emergenza, come quella che ha riguardato Alfredino, le tempistiche ricoprono un ruolo vitale. Questa terribile vicenda mise quindi alla luce la necessità di avere una struttura organizzativa in grado di gestire le situazioni di emergenza. Ed è così che negli anni successivi portò alla nascita di quella che oggi è la Protezione Civile.

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