Pandemia, il Governo lavora a nuove strette: dove e quando

Le decisioni con nuove strette potrebbero arrivare venerdì. La pandemia avanza ma il Governo vuole analizzare prima i dati

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Prime Minister of Italy Giuseppe Conte arrives during the second day of the EU summit meeting, on October 18, 2019, at the European Union headquarters in Brussels. (Photo by THIERRY ROGE / BELGA / AFP) / Belgium OUT (Photo by THIERRY ROGE/BELGA/AFP via Getty Images)

Il Governo al lavoro per capire come muoversi nei prossimi giorni per contenere i contagi da coronavirus in Italia che in questi giorni stanno toccando numeri mai visti. Ieri fino a tarda sera la riunione a Palazzo Chigi tra il vertice del premier Giuseppe Conte, i capi delegazione di maggioranza e il coordinamento del Cts, dell’Iss e del Css.

Quello che è certo è che si dovrà attendere fino a venerdì per vedere delle nuove strette, ormai veramente quasi certe. Questo significherebbe la creazione di ulteriori zone arancioni o rosse. Si attende venerdì perché il Governo vuole analizzare e processare i dati dei Ddcm adottati a fine ottobre poi integrato con quello del 3 novembre.

Si pensa di lasciare tutto in mano alle ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza che dovrebbero imporre nuove strette nelle Regioni dove i dati della pandemia sono decisamente peggiorati.

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Pandemia, le regioni a rischio con nuove chiusure

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Giuseppe Conte (Getty Images)

Per il momento appare scontato che quattro sono le regioni che potrebbero “cambiare colore”, quelle per le quali il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro ha chiesto già da qualche giorno di attivare delle misure restrittive. Sono Campania, Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna.

“Dobbiamo aspettarci che in base al flusso dei dati e ad un’accurata analisi con i parametri stabiliti – ha spiegato il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri – alcune Regioni possano vedere un innalzamento del loro livello di guardia”.

Nel mentre però le Regioni ed i comuni si organizzano e si portano avanti attuando delle norme locali. È il caso di Emilia-Romagna, Veneto e Friuli che per ora in zona gialla cercano con nuove ordinanze di mitigare la decisione del governo sperando di finire solo in zona arancione e non gialla, cercando di salvare il salvabile sul fronte dell’economia.

Preoccupa molto la Campania che resta per il momento in zona gialla nonostante la regione stia vivendo un momento di grossa difficoltà a causa dell’aumento vertiginoso dei contagi.

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Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca (Getty Images)

Il Governatore De Luca resta ferma e aspetta le decisioni del Governo invocando da tempo un lockdown generalizzato, i 5 Stelle che chiedono a gran voce un’accelerazione definendo questa situazione di stallo “una presa in giro”.

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