Coronavirus: filtro realizzato con la macchina per lo zucchero filato

Un fisico ha realizzato i filtri N95 per le mascherine. Lo strumento utilizzato: una macchina per zucchero filato.


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“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma” diceva Lavoisier; e così è successo all’università di Okinawa, in Giappone. È sotto gli occhi di tutti: il coronavirus esiste, continua a circolare e la sua contagiosità non ha freni. Tuttavia, nel bel mezzo della pandemia, il fisico Maesh Bandi, ha avuto un’idea tanto insolita quanto magistrale. L’intento del ricercatore: realizzare dei filtri per le maschere anti-Covid. La stranezza risiede nello strumento che Bangi ha voluto utilizzare: una banalissima macchina per lo zucchero filato. Quest’ultima riesce a trasformare lo zucchero riscaldato in sottili filamenti grazie alla forza centrifuga. L’inventore della nuova funzione della macchina ha illustrato la sua tecnica nell’articolo pubblicato su Proceedings of the Royal Society A. Vediamo insieme i dettagli.

LA NUOVA FUNZIONE DELLA MACCHINA DA ZUCCHERO FILATO: UNA SCOMMESSA VINCENTE

Cercasi mascherine disperatamente
Mascherina con valvola (foto Pixabay)

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L’intento alternativo e la scommessa del ricercatore si sono rivelati vincenti. Sostituendo lo zucchero con della normale plastica, il fisico è riuscito a realizzare i filtri N95, adatti per essere inseriti nelle mascherine anti-covid. Riscaldando la plastica, la macchina per lo zucchero filato la trasforma in sottilissimi filamenti. In seguito, la forza centrifuga del macchinario li fonde in una fitta rete. Quest’ultima viene infine ritagliata in piccoli quadrati. Pochi passaggi per realizzare il nuovo filtro antivirus, pronto per essere indossato all’interno di una mascherina chirurgica. Il nuovo metodo di Maesh Bandi è di sicuro più economico e rapido rispetto agli approcci convenzionali.

Mascherina
Mascherina (Getty Images)

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Il metodo del fisico è inoltre una vera garanzia di sicurezza poiché il tipo di filtro realizzato, indossato dal personale infermieristico, ha superato il test anti-covid. Difatti, il suo tessuto è molto resistente: è in grado di filtrare anche le goccioline più pericolose per la trasmissione del virus, vale a dire quelle delle dimensioni di un aerosol.

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Fonte Cnews.fr

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