Rosario Fiorello apostrofa Carlo Conti un “dilettante”, poi le lacrime

Tutto sulla vita dello shwoman, cosa faceva prima di diventare famoso e la “chicca” sul presentatore Carlo Conti

Se non fosse per il suo spirito gioviale, piuttosto che per l’umorismo sempre a mille, il pubblico avrebbe assaporato tanti attimi tediosi. E Invece, meno male che c’è Rosario Fiorello tra noi. Lo abbiamo visto all’ultima edizione di Sanremo con le sue battute ironiche che hanno allietato l’assemblea degli ospiti sul più grande palcoscenico.

Lo showman siciliano è unico e inimitabile nel suo genere e la “gente” si augura sempre che un personaggio carismatico come lui ci sia sempre, qualunque sia il contesto televisivo. Ha fatto divertire mezza Italia, poi è “sparito” nel nulla, rintanandosi nella sua casa a fare il buon babbo di famiglia. Poi però la nostalgia della Rai ha fatto il suo richiamo e lui è venuto fuori ancor più divertente di prima.

Perchè in fin dei conti, il nostro amatissimo Fiorello amava fare il suo mestiere, quello del motivatore tra i popoli, dall’alto di un’esperienza mozzafiato, come ai villaggi turistici più famosi del Belpaese

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Rosario Fiorello, il giorno in cui Conti “dilettante”…

Un mito della televisione italiana, un privilegio o meglio una gemma rara, venuta fuori dal nulla o meglio dai luoghi più umili, proprio come accadde ad un certo Diego Armando Maradona. Così Rosario Fiorello si racconta in un’intervista, durante il programma “Muschio Selvaggio” e ripercorre i tratti più intensi che lo hanno elevato ad inarrivabile “showman”.

Chiedetegli tutto, ma non il suo…“day before tomorrow”, caratterizzato dalla chiamata alle armi e all’addestramento militare obbligatorio. Fiorello aveva ttentato più volte di depistare la lettera del Governo, ripetendo gli anni di liceo scientifico, “ben nove, pur di non andare lì…”.

Ma tutti sapevano in famiglia che prima o poi sarebbe toccato anche a lui e non poteva sfuggirvi. “Mi ricordavo del settimo scaglione 82” e di quell’esperienza iniziata come un incubo e finita con le lacrime, “perchè non volevo lasciare, mi ero affezionato”. Poi però il fascino e la generosità di un personaggio a “tutto tondo” si ferma nel suo posto turistico, il villaggio: un “Valture” di turno.

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“E’ quì che si conumavano le mie giornate al sole, proprio come un Carlo Conti “dilettante”. Fiorello non aveva lanciato alcuna offensiva al conduttore toscano, ma aveva voluto, come suo solito, ironizzare sul personaggio per descrivere quei momenti così intensi, al sole e tra la gente, che gli hanno permesso di fargli fare il definitivo salto di qualità e acquisire una meritatissima visibilità

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