Suburra: voci di una serie spin off, i fan esultano. Cosa c’è di vero

Suburra. La serie tutta italiana, targata Netflix, ha chiuso i battenti nell’ottobre scorso. Trapelano voci di un’opera spin off. Cosa dobbiamo aspettarci

 

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La terza e ultima stagione della serie televisiva Suburra è stata pubblicata interamente sulla piattaforma streaming Netflix lo scorso 30 ottobre. Gli spettatori hanno potuto goderne in chiaro su Rai Due successivamente.

E’ calato dunque il sipario sulle vicende che hanno come scenario Roma, contraddistinta tra magnificenza e magagne ordite tra poteri politici, forze dell’ordine, chiesa e macrocriminalità. Tutto parte dai sotterfugi dietro gli appalti per la costruzione del Porto Turistico nel quartiere di Ostia. Il motore è l’improbabile amicizia tra i leader di due schieramenti rivali, quello del romano Aureliano e lo “zingaro” Spadino. Grande prova attoriale di Alessandro Borghi e Giacomo Ferrara. Il cast d’eccellenza ha visto anche Claudia Gerini, Eduardo Valdarnini, Filippo Nigro e Francesco Acquaroli.

I fan rimasti orfani della serie potrebbero avere una bella notizia. Uno degli sceneggiatori lascia uno spiraglio aperto alla speranza per una probabile serie spin off.

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Suburra: la serie spin off. Si farà?

 

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L’accoglienza della critica internazionale riguardo Suburra è stata assolutamente positiva. C’è chi l’ha definita come “la risposta italiana a Narcos. Il prestigioso sito di recensioni su opere cinematografiche e televisive Rotten Tomatoes ha registrato un tasso di approvazione pari a 100%. Suburra scardina i vecchi concetti di serie basata sulla criminalità presentando per la prima volta un personaggio mafioso di origine sinti e omosessuale (Spadino), scelta che ha decisamente entusiasmato il pubblico, regalando una sfumatura di realismo in più.

I fan sono disseminati decisamente anche fuori dai confini del nostro paese e chiedono a gran voce una serie spin off. A parlarne è uno degli sceneggiatori, Ezio Abate, che accende le speranze. La serie è stata impreziosita da varie sottotrame che potrebbero essere sviluppate ed è imponente la presenza di personaggi secondari a cui associare nuove storie.

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“Il problema però è sempre quello di trovare un’identità nuova e originale rispetto alla storia di partenza” – ha detto Abate. Non è cosa nuova la creazione di serie spin off che raggiungano pari dignità rispetto al prodotto originale. “Un esempio può essere Better Call Saul che da spin-off di Breaking Bad ora ha raggiunto livelli anche superiori a quelli della serie madre”.

 

 

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