Alberto Angela, il terribile incubo vissuto: “Ore da arancia meccanica”

Alberto Angela non dimentica una spaventosa disavventura vissuta quindici anni fa. Ritornato sulla tragedia ha svelato dettagli inaspettati.

“Nel 2002 ho rischiato di essere ucciso”. Con queste parole Alberto Angela ricorda una drammatica vicenda di cui è stato protagonista. Un episodio che ha segnato il noto divulgatore scientifico nel profondo. Un ricordo che nonostante siano passati 19 anni rimane ancora vivo nella sua mente. All’epoca il conduttore pensò al peggio. “Quindici ore da arancia meccanica, da condannati a morte. Ho temuto davvero di non vedere più mia moglie.”, le parole di Alberto.

Tutto accade nel 2002. Quell’anno insieme alla sua troupe si trovava in Africa in una zona molto pericolosa. Nonostante la grande preparazione l’attacco da parte di una banda criminale lo colse di sorpresa.

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Alberto Angela: picchiato e imprigionato in Africa

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Un incubo vissuto nel 2002. Alberto Angela ha ricordato in un’intervista quando rischiò di perdere la vita in Africa. All’epoca si trovava tra l’Algeria e il Niger al fianco della sua troupe. Sul posto alcuni criminali catturarono il gruppo. Picchiati, minacciati e derubati di tutto, torturati psicologicamente, dopo ore di panico vennero rilasciati.

Il conduttore ha raccontato come lui e la sua troupe si trovavano in un tragitto noto frequentato da turisti. Distante 50 km dal deserto, era un’area considerata tranquilla. Tuttavia all’improvviso apparve una macchina. Dalla vettura scesero tre individui con turbanti e kalashnikov in mano. Dopo quindici ore di violenze fisiche e psicologiche inflitte a tutto il gruppo furono rilasciati.

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Uno spavento indimenticabile per Alberto che ha rivelato come in quei momenti abbia fatto il bilancio della sua vita e pensato al dono offerto in ogni suo istante.

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